Questo pomeriggio, presso la sala conferenze della Cittadella della salute di Viterbo, alla presenza dell’assessore regionale Alessio D’Amato e del direttore generale della Asl, Daniela Donetti, sono stati presentati 4 nuovi progetti di telemedicina: la tele-dialisi peritoneale, il tele-Tao, la tele-radiologia domiciliare e la tele-cardiologia. Quest’ultima rivolta alla popolazione detenuta presente nella casa circondariale Mammagialla.
Le linee di attività, già operative, si inseriscono nel percorso, avviato ormai da oltre un quinquennio, di implementazione di servizi di telemedicina e di teleconsulto che la Asl di Viterbo ha progressivamente messo in campo su tutto il territorio provinciale, con una accelerazione che si è verificata in corrispondenza dell’emergenza pandemica.
“Una nuova sanità sempre più vicina ai bisogni delle persone – ha commentato l’Assessore, Alessio D’Amato – questo è il futuro. Abbiamo necessità di sviluppare una integrazione sempre più forte tra l’ospedale ed il territorio. I finanziamenti previsti dal PNRR rappresentano una grande sfida che ci permetterà di aprire una stagione di grandi investimenti imprimendo una spinta importante per ridurre le diseguaglianze e migliorare i livelli di cura attraverso una vera e propria rivoluzione digitale”.
“Gli strumenti di telemedicina che abbiamo presentato questa mattina – spiega il direttore generale della Asl Viterbese, Daniela Donetti – sono una prima manifestazione dello sforzo organizzativo e tecnologico che stiamo sostenendo, e che presenteremo globalmente il prossimo 15 settembre, anche in coerenza con le indicazioni contenute nella missione 6 del PNRR e con il decreto 77, con particolare riferimento alla definizione dei modelli e degli standard qualitativi, strutturali e tecnologici per lo sviluppo dell’assistenza territoriale. Oggi abbiamo dato dimostrazione di come, attraverso la digitalizzazione e la telemedicina, sia possibile concorrere al potenziamento dei servizi sanitari di prossimità, anche nelle stesse abitazioni dei pazienti, limitando il trattamento ospedaliero o l’accesso nelle strutture sanitarie solo quando realmente necessario e, soprattutto, offrendo una ulteriore possibilità al cittadino assistito di avere un confronto in tempo reale con il proprio specialista”.
La programmazione complessiva, che comprende la messa a terra di 27 progetti, ha visto impegnati 167 professionisti in rappresentanza di tutte le specialistiche aziendali e verrà presentata il prossimo 15 settembre in un workshop ed è strettamente collegata con le linee di sviluppo del PNRR. Contribuisce, inoltre, a definire i contorni di un cambio di paradigma, anche sul fronte di modelli nuovi di presa in carico dei bisogni di salute, volti a ridurre progressivamente le distanze con i cittadini assistiti e a definire, sempre più, la casa come primo luogo di cura, dove i pazienti e i caregivers possono avere un rapporto diretto con i professionisti sanitari della loro azienda.
La telemedicina è anche parte integrante e uno dei valori aggiunti del nuovo Piano aziendale territoriale che, in questi giorni, l’azienda ha iniziato a condividere con gli amministratori locali e con i 5 distretti sociosanitari della Tuscia. Le quattro linee di attività di telemedicina presentate oggi sono state illustrate dai professionisti aziendali direttamente nelle loro postazioni di lavoro, collegate dagli ospedali di Tarquinia e Civita Castellana e dalla struttura sanitaria di Montefiascone. In collegamento sono intervenuti: Donato Di Donato, direttore dell’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale di Civita Castellana, Giulio Starnini, direttore dell’unità operativa Medicina protetta, Paolo Cardello, direttore dell’unità operativa Diagnostica per immagini dell’ospedale di Tarquinia, Alessandra Fiorentini, responsabile del Centro TAO della Asl, Rossella Iacono e Francesca Romana Della Rovere, dirigenti medici dell’unità operativa Nefrologia e Dialisi della Asl di Viterbo.
Tele dialisi – Presso l’ospedale Andosilla di Civita Castellana è partito il progetto di tele dialisi peritoneale che, prossimamente, verrà esteso anche all’ospedale di Belcolle. Dei 12 pazienti presi in carico dal team falisco, già 8 (i due terzi) usufruiscono del servizio di telemedicina e di teleconsulto che consente agli specialisti di controllare da remoto la dialisi effettuata a domicilio e di monitorare la seduta intervenendo, tramite degli alert, nel caso dovessero presentarsi delle anomalie. Il servizio di tele dialisi contribuisce inoltre a raggiungere una più efficace aderenza della terapia, incrementando i livelli di sicurezza e garantendo al paziente una assistenza continua, tramite la possibilità di entrare in contratto con lo specialista di riferimento.
Tele Tao – Presso il centro Tao (terapia anticoagulante orale) della Asl di Viterbo, operativo a Montefiascone, è attivo il servizio di telemedicina e teleconsulto. La linea di attività è rivolta agli anziani, ai cittadini che hanno problemi di mobilità o di spostamento con mezzi autonomi o che hanno difficoltà a raggiungere le strutture aziendali per motivi familiari, di lavoro o di altra natura. Nel corso della televisita il paziente, impossibilitato a raggiungere fisicamente lo specialista, può sottoporre allo stesso quesiti clinici inerenti la sintomatologia riscontrata e/o esami diagnostici che necessitano di interpretazione medica specialistica. La modalità di utilizzo per i cittadini è molto semplice: il giorno dell’appuntamento con il team Tao della Asl, il paziente deve solo entrare nell’ambulatorio ‘online’, cliccando sul link ricevuto via mail per eseguire una televisita, tramite uno smartphone, un computer, un tablet o un semplice telefono.
Tele radiologia domiciliare – La tele radiologia domiciliare è un servizio che comprende tutte le procedure finalizzate all’esecuzione di esami radiografici tradizionali presso il domicilio del paziente non deambulante e/o non trasportabile. Il progetto è attualmente operativo presso la Diagnostica per immagini di Tarquinia ed ha lo scopo di migliorare la qualità della vita dei pazienti più fragili, delle persone anziane, dei disabili o delle persone le cui condizioni di salute non permettono il trasporto nelle strutture sanitarie, offrendo la possibilità di effettuare esami radiologici ed ecografici a domicilio, evitando i molteplici disagi, anche logistici, ai pazienti e ai familiari. La radiologia domiciliare si integra perfettamente con gli attori clinici che operano sul territorio: i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i servizi di cure domiciliari e palliative e tutti gli specialisti che ruotano attorno al mondo dell’assistenza domiciliare. L’attività di radiologia domiciliare è complementare al servizio radiologico ambulatoriale e non sostitutivo. Tramite gli applicativi e tecnologie acquisiti, il servizio consente ai professionisti aziendali di visionare e di refertare in tempo reale l’esame eseguito in sicurezza ed evitando difficili spostamenti ai cittadini assistiti.
Tele cardiologia rivolta alla popolazione detenuta presso la casa circondariale di Viterbo – Nei giorni scorsi è stato attivato il primo servizio di telemedicina rivolto alla popolazione detenuta della casa circondariale di Viterbo, nello specifico di telecardiologia, con un collegamento diretto con la equipe di Cardiologia dell’ospedale Andosilla di Civita Castellana, attraverso il quale è possibile eseguire ai detenuti che ne hanno bisogno la telerefertazione di elettrocardiogrammi, holter cardiaci, il monitoraggio nelle 24 ore della pressione arteriosa e il teleconsulto cardiologico. I progetti di telemedicina in ambito penitenziario, su input della Direzione strategica dell’azienda sanitaria locale, verranno gradualmente potenziati, anche al fine di ridurre i tempi di esecuzione di alcune prestazioni, con l’indubbio vantaggio, anche in termini di sicurezza, di non dover condurre le persone detenute in ospedale. Un ulteriore beneficio è dato dalla possibilità di poter usufruire di una banca dati senza soluzione di continuità tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ per tutti quei pazienti che potranno continuare a essere presi in carico dai servizi Asl, anche dopo il periodo di detenzione attraverso un continuum rappresentato dalla cartella clinica informatizzata.