Antonio Spica analizza il “comparto-disabilità” sul territorio
Abbiamo incontrato Antonio Spica, siciliano adottato dal nostro territorio alcuni anni fa, candidato sindaco per il comune di Bracciano alle scorse elezioni, impiegato nel progetto “Abili a proteggere” del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizzato con la collaborazione della cooperativa sociale “Europe consulting onlus”, volto ad attività di studio, ricerca e progettazione sul tema della disabilità in ambito di Protezione civile. Uomo di grande forza, ha dovuto reinventare la sua vita in seguito a un incidente, 18 anni fa, che gli è costato l’uso degli arti inferiori. Antonio, da pochi mesi padre di due gemelle, ci ha raccontato cosa, sul nostro territorio, è stato fatto dalla associazione “AccessEmotion” – e non solo – per abbattere le barriere architettoniche e cosa è ancora importante fare:
«Ciò che mi ha spinto a istituire “AccessEmotion” – associazione di promozione sociale non a scopo di lucro che ha come obiettivo quello di promuovere il turismo accessibile e responsabile, nel rispetto dell’ambiente e della cultura locale, valorizzando il patrimonio artistico, storico, culturale, con particolare attenzione alle necessità specifiche dei viaggiatori con esigenze speciali o disabili – è stato un disservizio molto pesante. Ero costretto ad andare al lavoro a Roma in macchina e a non poter prendere il treno perché la stazione ferroviaria di Bracciano non aveva il servizio per le persone con esigenze specifiche, quindi, pur essendo il treno dotato di pedana, l’attivazione del sollevatore era articolata: avveniva tramite prenotazione telefonica a Trenitalia 12 ore prima della necessità. Nel 2013 riusciamo ad avere il sollevatore nella stazione di Bracciano dopo una serie di richieste effettuate a Trenitalia. È attraverso “Anglat” sezione di Bracciano, associazione che ha l’obiettivo specifico di portare le persone con ridotta mobilità a viaggiare in autonomia con i mezzi pubblici e privati, che abbiamo portato a sistema questa necessità riguardante non solo in treni ma l’assistenza aeroportuale – per gli aerei – le navi, gli autobus come per i nuovi mezzi Cotral che oggi sono dotati di pedana. “Anglat”, che oggi è all’interno di “AccessEmotion”, si occupa nello specifico di mobilità pubblica e privata ai soci, ministeri ed Enti, istituzioni, società operatori, per la corretta interpretazione ed applicazioni della normativa dei vari settori di competenza.
La struttura di un luogo può far emergere maggiormente la disabilità di una persona, creando difficoltà e imbarazzi, attraverso condizionamenti che rendono alcuni spazi proibitivi. La disabilità ha due aspetti uno di condizione (data dalla patologia, dai problemi cognitivi o motori della persona) e l’altro di caratteristica (l’avere la protesi, l’apparecchio acustico, muoversi con il bastone o con il cane guida, muoversi in carrozzina) quindi se mi potessi trovare in luoghi che non presentino barriere architettoniche e che non creino impedimenti alla caratteristica della mia disabilità, quest’ultima scomparirebbe e potrei scegliere, senza condizionamenti, dove andare come tutti gli altri: questo è l’obiettivo dell’Associazione».
Nel 2022 quanto è frequente che non si abbia la libertà di scegliere a causa delle barriere architettoniche?
«Ancora è molto frequente, anche se tutto ciò che viene fatto ha una pianta stabile e non è solo per il tempo del progetto come accadeva prima. Un esempio è la carrozzina J.O.B. (acronimo di Jamme ‘o bagno, inventata da due imprenditori napoletani) che permette di entrare in acqua per un bagno – al lago nel nostro caso – in sicurezza che la mia associazione acquista nel 2016 e mette a disposizione gratuitamente in uno stabilimento di Bracciano dove tutt’ora è in uso con feedback positivi, anche grazie al contratto tra noi e lo stabilimento secondo il quale noi, da proprietari, continuiamo a occuparci della manutenzione e della supervisione di utilizzo. A seguire anche i comuni di Trevignano Romano e Anguillara Sabazia ci hanno contattato; per ciò che concerne il primo, abbiamo subito organizzato un color party in spiaggia che ha permesso, con il ricavato della vendita delle polverine di colori naturali utilizzati per la festa, di acquistare la sedia e da lì anche altri stabilimenti si sono adeguati – in autonomia o con l’aiuto delle amministrazioni; nel secondo comune abbiamo fatto rete con altre associazioni del territorio che si occupano di altro dalla disabilità. Inoltre, la rete tra associazioni sul territorio e Croce Rossa ha portato a fine 2017 all’acquisto del primo sollevatore sul territorio per l’accesso sicuro in acqua alla piscina dello “Athena sporting club” di Bracciano.
Per me la carrozzina è uno strumento tecnico specifico (come le scarpe e gli indumenti adeguati ad andare in montagna) che mi permette di fare le azioni quotidiane in autonomia così anche la sedia “J.O.B.” per fare un bagno al lago e il sollevatore per la piscina. Alla base di tutto c’è la sensibilizzazione che deve essere fatta, sia da un punto di vista imprenditoriale, perché si investa maggiormente in questo settore facendo capire che ci può essere un ritorno anche per l’investitore che amplia l’offerta di settore a un maggior numero di persone, sia creando contatti e rapporti di collaborazione con le amministrazioni pubbliche nelle quali noi interveniamo per far luce su problematiche specifiche della disabilità. Non ultimo, soprattutto per lasciare un segno duraturo nel tempo, riteniamo sia fondamentale l’educazione civica ai giovani. Siamo andati nelle scuole a parlare alle nuove generazioni – con gli esperti del settore – di discriminazione, dell’importanza dell’inclusione sociale e dei disservizi che le persone con disabilità vivono sul territorio, riscontrando un forte interesse e scoprendo che la discriminazione è un qualcosa che riguarda maggiormente gli adulti ed è propria delle loro sovrastrutture. Oltre alla sensibilizzazione ne è venuto un progetto che ha mappato con fotografie raccolte in volumi (consegnati alle amministrazioni) i servizi non accessibili sul territorio, scattate dai ragazzi che si sono recati sul campo, esplorandolo insieme a una persona non vedente e una persona in carrozzina, tale progetto è stato accolto in particolar modo dal comune di Trevignano Romano che attraverso un bando e i fondi regionali ha abbattuto tutte le barriere individuate dagli studenti rendendo, inoltre, accessibile una parte di spiaggia pubblica dove è stata collocata una pedana e una sedia “J.O.B.”.
Il progetto Peba (piano di eliminazione barriere architettoniche) che, in realtà, è un obbligo di legge ma, avendo una attuazione farraginosa, sostenerlo è uno dei nostri obiettivi come anche la formazione dei giovani -supportato dal marciapiede didattico- e la sensibilizzazione nelle scuole, dove c’è il futuro».
Come possiamo sintetizzare i punti cardine sui quali vorreste andare ad apportare nuovi cambiamenti?
«Fondamentalmente sono tre i fronti: la mobilità accessibile che favorisce non solo le persone con disabilità ma anche le famiglie con i passeggini, ad esempio, rendendo più sicura tutta la popolazione facilitando anche gli anziani che hanno difficoltà di deambulazione, la formazione di tecnici competenti per i comuni e la sensibilizzazione di tutta la popolazione ma soprattutto dei giovani attraverso le scuole».
Marzia Onorato