Si registrano in Italia oltre 500 furti al giorno, oltre 20 l’ora. E in tempo di estate, con il boom di prenotazioni, le abitazioni restano incustodite. Come difendersi? E soprattutto, quanto costa? Il lockdown fortunatamente non c’è più, ma il rovescio della medaglia è che anche i topi d’appartamento sono a piede libero. Il lato positivo è che chi sceglie di investire nella sicurezza della propria casa può contare sulle detrazioni fiscali.
Ecco i dati Istat sul 2021. Le denunce di furti in hanno superato quota 182mila: uno ogni tre minuti circa. Un reato molto diffuso: 7,1 colpi ogni mille famiglie con picchi di 8,4 furti al Nord e di 7,8 al Centro; inferiori alla media il Sud (4,9) e le isole maggiori (3,7). Questo senza contare l’universo sotto la linea di galleggiamento di quanti preferiscono non denunciare.
Ci sono diverse tipologie di porte blindate e sistemi di allarme per difendersi, come spiegano gli impiantisti CNA. Nel primo caso “si parte da una base di 1.100-1.300 euro compreso di montaggio – dice Yuri Dal Monte, dell’omonima impresa di Civitavecchia – mentre per i portoncini a due ante si varia dai 1.400 ai 1.700. Più aumenta la classe di sicurezza e ovviamente più salgono i costi”. Un esempio: “La porta a un’anta in questo caso può toccare anche i 1.600 euro. Per i top di gamma si arriva fino a 2.200”. Le richieste in questo periodo non mancano, “soprattutto per le villette – continua – ma di solito puntano in molti sul prodotto di base”.
Assicurarsi un impianto di allarme? Anche qui c’è da scegliere. “Dipende dalla sua estensione – spiega Enio Gentili, della Eg srl di Viterbo -. Si va comunque dai 2.500 euro in su” se si parla soprattutto di esercizi pubblici. Mentre per le abitazioni private “il costo può variare dai 1.500 ai 4mila euro”.
Due famiglie su tre hanno fatto montare una porta blindata all’ingresso della casa, un terzo dei nuclei possiede un sistema di allarme, poco meno di un terzo inferriate a porte e finestre, tre famiglie su dieci videocamere. Per ammortizzare, i costi c’è il “bonus sicurezza”, che comprende tutti gli interventi di ristrutturazione che riguardano la difesa dell’immobile, sia in proprietà sia in affitto, parti comuni dello stabile comprese. Per l’acquisto di impianti antifurto entro il prossimo 31 dicembre sono previste detrazioni Irpef, spalmabili su dieci anni, pari al 50 per cento della spesa sostenuta.