23 Novembre, 2024
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Sfattoria degli ultimi, nuovo decreto del Tar, il commento delle associazioni

Riceviamo e pubblichiamo – Dichiarazione delle associazioni intervenute ad adiuvandum nel ricorso presentato dai gestori della Sfattoria degli ultimi: Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, e Tda: «Letto il decreto emanato dal Tar del Lazio oggi, 17 agosto, che stabilisce che l’Asl Roma 1 possa valutare se abbattere o no gli animali presenti nel santuario a prescindere dalla documentazione che avrebbe dovuto essere presentata ed esaminata domani secondo il decreto del 14 agosto, auspichiamo che quanto disposto non conduca ad abbattimenti in una struttura dove lo stesso Tar riconosce non esservi un focolaio di Psa attivo. Auspichiamo che l’Asl consenta anche alle controparti di depositare propri documenti e chiarimenti affinché possa instaurarsi un equo contraddittorio e che manifesti essa stessa la volontà di trovare soluzioni alternative che consentano la salvezza di animali sani, chiusi in recinti, iscritti all’anagrafe e costantemente controllati », così le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, e Tda a commento del decreto del Tar del 16 agosto riguardante la Sfattoria degli ultimi.

Da parte sua, l’avvocato Giuseppe Calamo dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LLP, che segue il ricorso delle associazioni dichiara: «Il decreto in esame accerta che l’azione amministrativa è stata eseguita in violazione dell’art. 12, co. 2, del Regolamento (UE) 2020/687 e, per l’effetto, ha sospeso l’efficacia del provvedimento di abbattimento dell’8 agosto 2022. Inoltre, impone all’Asl di svolgere un monitoraggio dello stato di salute dei suidi presenti nel rifugio, valutando se esistono effettivamente casi in cui è consentito l’abbattimento. Non autorizza gli abbattimenti in generale nel rifugio, dispone semplicemente che l’autorità sanitaria compia nuovi accertamenti essendosi i precedenti rivelatisi erronei. In ragione della diversa lettura che l’Asl ha diramato, stiamo comunque considerando se proporre un’istanza di modifica».

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