22 Dicembre, 2024
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Basta un suono per sorridere. E… per “fare” un’orchestra

A Ladispoli si insegna musica a persone con diversa abilità

Stefano Mattiacci, chitarrista amatoriale che studia musica privatamente da alcuni anni, ex impiegato tecnico (in pensione da ottobre 2021) racconta come, attraverso l’associazione culturale “Euterpe” (dal nome della Musa della musica) fondata dal maestro Tommaso Liuzzi con sede a Ladispoli, la diversa abilità possa accogliere attraverso la musica e, ancor prima, il suono, un raggio di luce che ne illumini, e renda migliore, l’impervio cammino che le appartiene.

Quando e come nasce l’associazione Euterpe?
«”Euterpe” nasce nel 2000 a Ladispoli da un’idea maestro Tommaso Liuzzi, oggi presidente dell’associazione, con lo scopo di creare una scuola di musica inclusiva attraverso laboratori con diversi strumenti musicali, adatta a tutte le persone di ogni età e abilità. Nel tempo si è perfezionato il “Metodo Euterpe”, che ha portato con grande soddisfazione a far suonare gli strumenti a persone che la nostra società definisce disabili».

Quali sono le attività che l’associazione promuove?
«Le attività sono varie, dai concerti nelle scuole nelle piazze, workshop, saggi di studio ma soprattutto laboratori settimanali con i ragazzi “maestri” (così chiamati dal maestro Liuzzi, nda) dove si fa musica, terapia, sperimentazione sui suoni e corsi per futuri terapisti».

Attraverso quale percorso si forma un “terapista Euterpe”… i corsi con questo metodo a chi sono rivolti?
«I corsi sul “Metodo Euterpe” sono rivolti a medici, psicologi, docenti, musicisti, educatori, logopedisti e genitori. Sono composti da un certo numero di ore in cui si svolgono incontri “full immersion”. Strutturati con sessioni teoriche e pratiche».

In cosa consiste il metodo?
«Questo sarebbe più opportuno farlo raccontare al suo ideatore, il professor Liuzzi ma… provo a descriverlo. Il metodo è un percorso frutto di sperimentazione e di studio su suoni e ritmi ai fini terapeutici che può far esprimere persone con difficoltà fisiche e cognitive. L’azione di stimolo attraverso i suoni sviluppa nei ragazzi interazione e creatività musicale in modo facile e naturale, fa trasparire il carattere e la voglia di entrare in sintonia con il mondo. Il “Metodo Euterpe” ha una pubblicazione scientifica su una importante rivista internazionale, “Journal of Telemedicine and Telecare”. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con una equipe medica nell’ospedale pediatrico Bambino Gesù ed è consultabile: PumMed, Unicef, Oms».

Quali gli ostacoli organizzativi, logistici e non solo che, a volte, incontrate?
«Diciamo che siamo organizzati sufficientemente ma, per esempio, i laboratori settimanali li facciamo in un’aula di una scuola elementare che non è abbastanza spaziosa per i ragazzi, l’orchestra e i terapisti. Anche gli spostamenti per i concerti con tutte le attrezzature e gli strumenti sono impegnativi e vengono effettuati con i nostri mezzi. Comunque, sono ottimista e penso che sicuramente la logistica migliorerà».

Il territorio in che modo collabora con l’associazione Euterpe? C’è qualcosa in più che si potrebbe fare?
«In qualche caso, attraverso i concerti e le manifestazioni vengono raccolti fondi e accade anche che alcuni privati facciano donazioni di strumenti; ma spero che, soprattutto gli enti locali, possano offrire – in futuro – concrete occasioni per farci avere più visibilità e sostegno economico».

Che impatto ha il suono e la musica sui ragazzi coinvolti?
«Per la mia personale esperienza posso dire che è entusiasmante e commovente vedere la reazione dei ragazzi durante le sessioni musicali, si nota quanto attraverso il suono degli strumenti si sviluppa comunicazione, interazione e dialogo universale ai livelli più alti, oltre la parola, con espressioni compiaciute e soddisfazione dei ragazzi, dei terapisti e di tutta l’orchestra».
Marzia Onorato
redattrice L’agone

 

 

 

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