23 Gennaio, 2025
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Elezioni, l’ago della bilancia? I giovani e il “loro” ambiente

Esiste il popolo degli indecisi, quello degli astensionisti e quello dei giovani. Ecco, i giovani, sovente dimenticati dalla politica. Eppure stavolta c’è la sensazione che qualcosa potrebbe cambiare. Perché a due giorni dal voto c’è un appuntamento di caratura mondiale sul clima, ovvero uno degli argomenti di richiamo maggiore del “popolo junior”. In aggiunta c’è il fatto che potranno votare per il Senato anche i diciottenni; ed è una novità sostanziale, visto che fino a ora il voto del Senato era rivolto solo agli over 25.

Il sit-in del clima
Due giorni prima di andare alle urne, venerdi 23 settembre, in Italia (e nel mondo) si terrà un nuovo sit-in per il clima. E qui va subito spiegato che nel nostro Paese la manifestazione avrà un valore doppio: non solo servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza climatica in corso; ma in una certa maniera tornerà utile perché il voto possa essere indirizzato verso forze capaci di mettere la lotta alla crisi climatica al primo posto.

La novità-Senato
Da quest’anno la modifica apportata all’articolo 58, comma 1, della Costituzione dalla legge costituzionale 18 ottobre 2021, numero 1, darà la possibilità ai diciottenni di poter esprimere il proprio voto non solo per la Camera, ma anche per il Senato. Prima di questa tornata elettorale, infatti, l’età minima richiesta per poter votare i componenti della Camera erano i 25 anni.

Scuola. E non solo
Il Partito democratico propone un fondo nazionale per finanziare viaggi-studio, gite e acquisto di attrezzature sportive; e nelle scuole “pieno accesso ai servizi psico-pedagogici”, mentre per gli studenti sono previsti incentivi per acquistare un pc. Per gli insegnanti invece c’è un piano da dieci miliardi di euro per aumentare gli stipendi e nel contempo per mettere al sicuro le infrastrutture. Per quel che concerne il lavoro è previsto uno “sportello virtuale” della pubblica amministrazione per facilitare l’occupazione giovanile.

Dal canto suo il centrodestra propone per i docenti l’eliminazione del precariato e l’investimento nella formazione, oltre all’ammodernamento delle scuole. Per gli studenti un sostegno agli incapienti e incentivi per i percorsi universitari dedicati alle professioni “Stem”. Torna una vecchia battaglia: la libertà educativa, garantita alle famiglie attraverso il “buono scuola”. E per i giovani? Borse di studio per lo sport e incentivi per start-up tecnologiche.

Azione e Italia viva intendono invece azzerare le tasse per gli under 25, così da favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro, e dimezzarle per chi ha dai 26 ai 30 anni. Calenda e Renzi prevedono anche un aiuto sul mutuo per la prima casa fino ai 35 anni. Sul fronte scuola la priorità è combattere l’abbandono degli studi, estendendo l’obbligo scolastico fino ai 18 anni; e si pensa a introdurre il divieto di stage e tirocini non retribuiti

Il “pacchetto” dei Cinque stelle va dal contrasto del precariato “rafforzando le misure del decreto dignità” allo stop ai tirocini gratuiti, curricolari e non, per i quali dev’essere previsto per legge un compenso minimo, con il periodo dello stage conteggiato come ai fini pensionistici. C’è poi l’idea di varare agevolazioni fiscali per l’accensione di un mutuo per prima casa.

 

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