L’economia civile guarda a un futuro green e condiviso con una vera e propria ecologia integrale. Se ne è parlato nel corso del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in corso a Firenze, durante il panel “In buona compagnia… nell’ecologia integrale”.
Sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si sono confrontati Patrizia Toia (Vice Presidente ITRE Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia), Riccardo Puglisi (Economista), Anna Meda (Blogger Storie Sfuse), Sergio Gatti (Direttore Federcasse e del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo) e Matteo Maria Zuppi (Presidente Conferenza Episcopale Italiana). Per tutelare l’unico pianeta che viviamo bisogna ripartire dal rispetto dell’ambiente, fatto non solo di regole contro lo spreco o l’inquinamento, ma di un nuovo modo di organizzare lavoro, relazioni, comunicazione.
Per il Cardinal Zuppi «i politici dovrebbero fare una full immersion in questo Festival per acquisire delle nuove consapevolezze. Incontri così, infatti, ci aiutano a capire che ci sono dei problemi e che le risposte sono possibili. Dato che la politica deve fare questo, ovvero trovare soluzioni, un luogo senza interessi secondari come questo farebbe bene alla politica».
Parlando di comunicazione, il Cardinal Zuppi ha aggiunto: «Papa Francesco è molto avanti su tanti argomenti, tanto che le sue parole sono state citate da tutti, anche con sensibilità diverse. Se non c’è la giusta comunicazione, i contenuti restano distanti dalla vita. Qui al Festival si parte dalla vita per poi dare risposte concrete ai problemi quotidiani».
Di comunicazione ha parlato anche Anna Meda: «Dobbiamo provare a capire quale sia il ruolo dell’informazione nello sviluppo dell’ecologia integrale. Ha sicuramente un duplice approccio. Da una parte abbiamo una comunicazione efficace per diffondere i concetti, dall’altra una comunicazione per promuovere soluzioni collaborative per la crisi sistemica che stiamo affrontando. Vale la pena – ha detto Meda – porre l’attenzione per capire quale debbano essere i nuovi approcci alla comunicazione. Intercettando i nuovi criteri comunicativi sarà possibile arrivare a più target, creando una comunicazione vicina ed efficace nei confronti delle persone».