Il pensiero chiama subito alla mente quelle terribili immagini del 3 ottobre 2013, in cui si verificò uno dei peggiori naufragi del Mediterraneo. Migliaia di vittime innocenti hanno perso la propria vita, colpevoli di cercare un futuro migliore e più dignitoso.
Nessuno vorrebbe essere costretto a lasciare la propria terra, ma sempre più spesso le guerre, i disastri climatici, le persecuzioni religiose, etniche, di genere e politiche rendono inevitabile questa scelta, pena la morte.
Celebrare questa giornata non è opzionale, è doveroso.
Dal 2013 nel Mar Mediterraneo hanno perso la vita altre decine di migliaia di uomini, donne e bambini.
Abbiamo smesso di essere culla della civiltà, abbiamo abbandonato esseri umani in mare sotto occhi e mani indifferenti.
L’Europa in cui credo è l’ Europa dei diritti, che protegge e salva, che tutela la dignità umana.
In un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo, dove ad oggi 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini, dove da 8 mesi la popolazione ucraina è quotidianamente sotto attacco, dobbiamo lavorare per
difendere i diritti ogni volta che sono minacciati. È importante non dimenticare che quando si parla di spazi di libertà, non esistono conquiste permanenti. Un sistema aperto e democratico può evolvere e perfezionarsi, consolidarsi, oppure regredire verso l’autoritarismo. È un’eventualità sempre presente, occorre restare vigili e non essere indifferenti. Mai.
Federica Battafarano
Vicesindaco di Cerveteri