12 Novembre, 2024
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Ricordi di una politica che non c’è più…

Riceviamo e pubblichiamo – Questa sera, durante una riunione tra Noi del direttivo, mentre commentavamo l’elezione di Ignazio La Russa e di Lorenzo Fontana, l’invasione della Russia in Ucraina e i lavori dell’amministrazione comunale, ci siamo ricordati che quindici anni fa ci fu l’ultimo trasferimento della sede del Nostro partito, da quella all’ingresso di piazza IV novembre a quella attuale in via Armellini, 11. Noi non abbiamo dovuto fare molti trasferimenti, almeno negli ultimi quarant’anni.

Ricordo ancora con un po’ di apprensione, il trasferimento dalla storica sede di via Umberto I°, 11, a quella di via Agostino Fausti, 21. Fu per un breve periodo, giusto il tempo di discutere piccole cose: se rinnovare lo storico gruppo consiliare del Pci e se cambiare il nome e il simbolo al Nostro partito ed eccoci trasferiti in via Oberdan. 9. Quando Noi entrammo in quella nuova sede eravamo ancora una sezione del PCI, quando uscimmo per trasferirci all’ingresso di piazza IV novembre eravamo, ormai da qualche tempo, per decisione della stragrande maggioranza degli iscritti, una Unità di base, prima del Partito Democratico della Sinistra e poi dei Democratici di Sinistra. In quella sede, a due passi dal palazzo comunale, tutti Noi fummo coinvolti nel processo che ci avrebbe portato, dopo le primarie del 14 ottobre del 2007, alla nascita del Partito Democratico, Noi, qualche mese prima di quelle storiche primarie che portarono all’elezione di Walter Veltroni, c’eravamo trasferiti nella sede attuale. Era ancora una Unità di base dei Democratici di Sinistra e questa sera, come da quindici anni, Noi siamo riuniti in un Circolo del Partito Democratico. Poche parole per raccontare una lunga storia.

Una storia che è fatta di Noi, una storia di continuità, che appartiene a una comunità, che parla di appartenenza. Non quindi sedi che si aprono qualche giorno prima delle elezioni a temporanei interpreti e poi si chiudono in attesa di nuove elezioni e di nuovi temporanei interpreti, ma necessari spazi comuni che raccolgono ideali condivisi sotto uno stesso tetto, accompagnati dalla passione e dall’impegno, dove quel Noi è formato dal passato, dal presente e dal futuro anche tra chi non ha avuto la possibilità di conoscersi. È questa la magia di un partito di massa, dove chi ha deciso di prendere altre strade, ha sempre deciso di non avere più attorno i compagni di una vita e i possibili compagni di una vita che verrà.

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