Si è svolta in questi giorni, nell’oratorio di Osteria Nuova, una riunione, del comitato “No-biodigestore”, per organizzare una manifestazione e per delineare come muoversi per poter evitare che il compostatore, voluto dal comune di Roma, venga costruito nella zona tra Cesano di Roma e Osteria Nuova.
Il comitato, formato dai cittadini di Osteria Nuova, Cesano e Anguillara Sabazia, si era già mobilitato una prima volta, il 15 ottobre, per manifestare pacificamente sul sito adibito alla costruzione del biodigestore, con l’intento di farsi vedere dalla popolazione e di informarla sulla situazione vigente.
La riunione che hanno indetto in questi giorni serviva per ordinare le idee e capire come muoversi per poter comunicare al maggior numero di persone le problematiche sociali, ambientali e, soprattutto, salutari che si verrebbero a creare se il progetto venisse completato secondo la volontà comunale, iniziata con la giunta Raggi e continuata dal nuovo sindaco di roma. Problematiche che non si limiterebbero ai soli quartieri limitrofi al cantiere, ma anche ai quartieri di La storta, La giustiniana e Olgiata; ai vari paesi della zona del lago: ovvero Anguillara Sabazia, Bracciano, Trevignano Romano e anche a Manziana.
Per cominciare la viabilità verrebbe rallentata di molto per via dei molteplici camion portatori dei rifiuti organici dei Romani di più municipi oltre al XV, ma anche a causa delle strade non adatte a quel tipo traffico. Poi ci sarebbero ripercussioni sulla salute delle persone poiché, come già fatto notare dai manifestanti, il sito è posto in una zona utilizzata per coltivare e nelle vicinanze di correnti d’acqua. In più con i gas infiammabili che l’impianto anaerobico produrrà, come il metano, la vicinanza all’ENEA e ai suoi scarti della lavorazione dell’idrogeno, per un progetto finanziato dall’UE, potrebbe essere fonte di notevoli problemi.
I membri del comitato, dopo aver discusso di tutto ciò che comporterebbe la presenza del compostatore, hanno deciso di attivarsi nel diffondere volantini, attaccare manifesti per le zone che saranno vittime del progetto e hanno concordato che non si arrenderanno e che protesteranno pacificamente, di nuovo, in data 19 novembre speranzosi di ottenere dl supporto dai cittadini.
Claudio Colantuono
Redattore L’agone