“Il nuovo consistente rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce alimenta dubbi e preoccupazioni circa gli orientamenti della politica monetaria da parte della Banca centrale davanti ai vistosi segnali di rallentamento dell’attività economica”. Lo afferma CNA.
“Non è in discussione il mandato della Bce di perseguire la stabilità dei prezzi, ma è molto probabile che l’aumento del costo del denaro non sarà efficace per far scendere l’inflazione, mentre è una certezza – sottolinea l’Associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa – che avrà effetti negativi sulla congiuntura, con un impatto negativo sul costo del denaro, sia per i finanziamenti in essere, sia per nuovi finanziamenti da parte di imprese e famiglie in una fase di particolare debolezza economica”.
La preoccupazione, secondo la CNA, deriva anche dalla mancanza di chiarezza sulla strategia della Bce. Quest’ultima ha abbandonato la politica comunicativa, che si è dimostrata molto preziosa in anni recenti per indirizzare le aspettative e fornire agli operatori un importante strumento conoscitivo sugli obiettivi della politica monetaria. Oggi più che mai sono necessarie chiare indicazioni su fino a dove si intende far salire i tassi, e per quanto tempo, per rendere efficaci le decisioni dell’Istituto.