Mi sono sempre chiesta “Se il Dio del mare decida di manifestarsi mentre sono sulla spiaggia, dove mi condurrebbe?”. Guardo il mare, vedo un’onda: non ho il tempo di scappare che mi raggiunge e mi porta via.
Adesso sono tra le braccia di Nettuno, come sempre impetuoso ha deciso di portarmi via. Insieme, attraversiamo l’oceano e mi accorgo di quello che il popolo marino sta patendo: cumuli di microplastiche invadono l’acqua, ogni creatura di questo immenso patrimonio subisce le conseguenze delle nostre abitudini sbagliate. Il mare non è una discarica, i suoi abitanti sono in un grande stato di sofferenza. Il 70% dell’ossigeno viene prodotto dal mare.
Il mio terrificante tour si sposta verso l’oceano Pacifico dove quantità di materiale plastico ha formato una delle più grandi Isole di plastica grande quanto il Canada: il Great Pacific Garbage. Tutto quello che vedo mi turba, portandomi tanta tristezza. Ancora, Nettuno mi fa notare come le tartarughe marine rimangano impigliate nelle reti dei pescatori.
La sofferenza di questi poveri animali è devastante!
Qualche minuto dopo mi sveglio: sono sulla mia sdraio, mi guardo intorno: non c’è nessuno. Scruto l’orizzonte con occhi diversi e sento come mi avessero trafitto il petto con una lama affilata. Con gli occhi del mare puoi anche sognare, ma soprattutto puoi anche aiutare.
Cristina Tagliente