22 Novembre, 2024
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Energia, Lombardi: “In sei mesi, nate 63 comunità rinnovabili nel Lazio”

“Sono 63 le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nate in meno di sei mesi nel Lazio grazie all’attività di promozione e divulgazione portata avanti in maniera capillare sul territorio dalla Regione Lazio insieme con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMA) della Sapienza Università di Roma, grazie al protocollo d’intesa stipulato lo scorso maggio. Sul totale di 63 CER, 36 sono su Roma, 12 a Rieti, 7 a Viterbo, 5 a Frosinone e 3 a Latina. Un risultato che ci fa ben sperare nel raggiungimento dell’obiettivo 100 Comunità in 100 Comuni entro il 2022, o quanto meno entro la fine del mandato di questa Giunta regionale”. Lo ha annunciato Roberta Lombardi, assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, a margine dell’incontro “Sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili nel Lazio”, svoltosi oggi presso lo stand della Regione Lazio a Ecomondo, la fiera internazionale sui temi della sostenibilità in corso a Rimini fino a venerdì prossimo, 11 novembre.

Durante l’evento l’assessora Lombardi ha presentato assieme al DIMA-Sapienza Università di Roma l’analisi dei dati del report sulle CER nel Lazio. “Delle 63 Comunità Energetiche Rinnovabili nate finora, 41 sono state avviate dai Comuni e dalla Cittadinanza, e rappresentano oltre il 65% del totale, 10 da parrocchie e diocesi (16%), 7 da Comitati di quartiere (11%), 3 da associazioni no profit (5%), 2 da gruppi di aziende e cittadini (3%) – spiega Giovanni Delibra, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale di Sapienza Università di Roma – Considerando che per avviare una Comunità Energetica Rinnovabile c’è una procedura che prevede diverse fasi da affrontare, dal primo contatto all’assistenza per la costituzione e registrazione fino al monitoraggio, lo stato dell’arte vede la provincia di Rieti in testa, con una media del 46% di avanzamento, seguita da Latina (33%), Roma (27%), Frosinone (25%) e Viterbo (18%)”.

“Questo report fotografa una grande capacità di cooperazione tra istituzioni locali e cittadini volta a creare un nuovo modello di sviluppo a vantaggio di economie e comunità locali. Una partecipazione dal basso che va a vantaggio anche degli operatori del settore delle rinnovabili che dovranno fornire gli impianti necessari, prevalentemente pannelli fotovoltaici. Un modello virtuoso che crea valore per il territorio e genera benefici economici e ambientali, utile anche per contrastare il caro bollette attraverso la transizione energetica di famiglie, imprese ed enti locali.

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