Riceviamo e pubblichiamo – Mentre ancora non sappiamo di quale entità sarà l’ennesimo aumento delle bollette Talete deciso nel corso dell’ultima assemblea dell’ATO 1, il Coordinamento dei Comitati per l’acqua pubblica “Non ce la beviamo” ricorda ai cittadini, ai sindaci e ai consiglieri comunali dei comuni della provincia di Viterbo l’importante assemblea pubblica di sabato 19 novembre, già precedentemente annunciata, sul tema “Soluzioni tecniche per la gestione dell’acqua pubblica nella Tuscia”.
L’incontro, aperto a tutti, si svolgerà presso la sala del Consiglio Comunale di Viterbo a partire dalle ore 10:30.
Le relazioni introduttive al dibattito saranno tenute dall’avvocato Maurizio Montalto Presidente Nazionale di MovimentoBlu, già presidente della società Acqua Bene Comune di Napoli e dalla dott.ssa Solange Manfredi, Presidente del Comitato Scientifico MovimentoBlu, esperta di geopolitica e guerra normativa, che definiranno da un punto di vista tecnico-normativo i percorsi da intraprendere per il raggiungimento dell’obiettivo della gestione pubblica dell’acqua.
Proprio l’accesa discussione in corso intorno al tema bollette segnala i limiti di una discussione pubblica sull’acqua che, non riuscendo ad affrontare il nodo strutturale della forma societaria della gestione del servizio, non riesce neppure a superare il circolo vizioso del rimbalzo sulle tariffe finali dei difetti gestionali di base, a partire dai costi impropri della dearsenificazione di cui i cittadini si accollano per intero l’onere in bolletta.
La strada che da tempo il Comitato indica agli amministratori è quella della ripubblicizzazione del servizio idrico, nel solco del referendum per l’acqua pubblica del 2011 e della successiva legge 5/2014 della Regione Lazio, con la quale veniva finalmente promosso l’uso “responsabile e sostenibile” delle risorse idriche, “in quanto bene pubblico primario, fattore fondamentale di civiltà e di sviluppo”.
L’assemblea di sabato 19 , a cui tutti sono invitati, ha l’ambizione di far compiere un passo in avanti al dibattito pubblico sull’acqua, non partendo dalla coda del problema – quali devono essere i costi che la cittadinanza è chiamata a sopportare – ma dalla testa, e cioè dalle potenzialità che potrebbe avere anche in termini di tariffe una gestione affidata ad un ente di diritto pubblico.
Lo facciamo mettendo a disposizione della cittadinanza l’esperienza concreta e le competenze di chi una gestione pubblica dell’acqua l’ha effettivamente realizzata sul campo.
Questo taglio tecnico-operativo che abbiamo voluto dare all’incontro di sabato 19 rende particolarmente utile la presenza dei sindaci e dei consiglieri comunali del territorio provinciale, in modo da entrare meglio nel merito della fattibilità del progetto che proponiamo di trasformazione dell’attuale società di gestione di diritto privato in una azienda di diritto pubblico.
Confidiamo nella presenza di Sindaci e Consiglieri, oltre che dei cittadini , quale segnale di sensibilità al confronto e alla discussione rispetto ad un tema di grande importanza per l’intera comunità.
Non ce la beviamo