Si è aperta da poco la stagione teatrale ‘22/’23 al teatro Dafne di Ostia con la direzione artistica di Gianni Pontillo e Massimo Izzo. Una rassegna che, dallo scorso mese, fino a maggio vedrà susseguirsi una serie di appuntamenti molto interessanti tra i quali lo spettacolo del quale si è appena conclusa la programmazione: “Buongiorno famiglia”. La rappresentazione interpretata dalla compagnia FTM (Fuori Tempo Massimo), scritta da Massimo Izzo e diretta da Massimo Izzo e Dalila Manzo, ha fatto sold out in tutte le date. Esilarante commedia dal sapore un po’ amaro: una riflessione sulla famiglia e sulle sue molteplici sfaccettature di contenuto e di forma: di quelle perfette o, al contrario, disastrate; su quella che ‘non è come sembra’ (o come si vuole far sembrare) e quelle ‘neppure è come pensavi che fosse’. Una tematica facilmente incappabile nel retorico che, tutt’altro, non solo regge le quasi due ore di spettacolo che scorrono veloci al suono delle tante risate del pubblico ma non cade nel banale. A tratti commuove e fa riflettere creando empatia tra spettatrici, spettatori e personagg* per poi far tornare a ridere di gusto con le battute dei e delle protagonist*, in particolar modo, con la smemorata Dora interpretata da Dalila Manzo che coinvolge tutta la sala con le sue battute. Tutti bravi gli attori e le attrici che ne prendono parte: Lucia Gabrielli, Cristiano Roncaccia, Massimo Izzo, Ilaria Cervelli, Cecilia Alonzo, Marco Vetrano, Stefano Sgrulletti, Dalila Manzo, Giulia Vetrano, Serena Raimondi.
Lo sponsor dello spettacolo è “ABC famiglia” che si occupa di servizi per individuo e la famiglia.
Il teatro Dafne è un piccolo gioiellino che restituisce una sensazione immersiva allo spettatore e alle spettatrici che hanno la sensazione di essere quasi dentro al palcoscenico e, in qualche modo, se ne sentono parte.
L’associazione culturale omonima non è solo teatro ma all’interno di essa si svolgono numerose attività: oltre ai corsi per la formazione attoriale (amatoriale e pre-accademica) anche attività per il benessere della persona.
Si tengono lezioni di canto moderno con la docente Giulia D’Andrea, di musica con il docente Marte Cattani, il direttore artistico del teatro Massimo Izzo insegna recitazione e tiene il laboratorio sensoriale, la docente per il laboratorio teatrale è Elena Giambi Bonacci. Inoltre, c’è la scuola storica di teatro per tutte le età (compresi i bambini) tenuta da Gianni Pontillo e Debora Caroscioli.
Per chi ama lo yoga si può trovare il corso di Yoga Kundalini con Amrit Manter Kaur Gabriella.
Massimo Izzo, il co-direttore artistico del teatro Dafne ci racconta i ‘retroscena’
Come e quando nasce la sua passione per la recitazione e da allora quale è stato il percorso per far si che diventasse un lavoro che oggi può essere definito poliedrico in quanto lei scrive le pièce, cura la regia degli spettacoli della compagnia FTM e interpreta i personaggi?
«Io grazie a mio padre ho sempre avuto la passione per il teatro.
A casa mia vedevamo sempre le videocassette degli spettacoli di Eduardo De Filippo oppure delle commedie di Garinei e Giovannini. Proprio vedendo Rugantino interpretato da Enrico Montesano ho deciso che avrei provato a diventare attore, anche se poi il mio approccio con il teatro è avvenuto ‘per caso’ nel teatro della parrocchia, dove per varie vicissitudini mi sono trovato a dover dirigere e scrivere uno spettacolo a soli 18 anni. Da lì non ho più smesso, frequentando la Scuola Ribalte di Enzo Garinei e poi creando la mia compagnia.
Ho sempre cercato una strada mia e particolare, volevo sentirmi libero di poter esprimere e descrivere il mio mondo (mio e di mio padre).
Nel corso della mia carriera ho scritto 7 thriller teatrali e due horror (ancora inediti) che sono la mia più grande passione. Poi varie commedie, dove cerco sempre di raccontare una parte di me e del mio mondo. Amo dirigere, recitare e scrivere.
Questa immensa avventura di poter gestire un teatro e fare della mia passione il mio lavoro è qualcosa di immenso.
Non lo vedo come un punto di arrivo ma come un vero e proprio punto di partenza».
Dalila Manzo, attrice e aiuto regista svela i particolari
Ci racconta come nasce l’idea e la creazione della divertente personaggia* Dora l’assistente sociale smemorata Dora? (*La declinazione al femminile è voluta per un linguaggio senza discriminazioni di genere)
«Dora è forse il mio personaggio caratteristico preferito tra quelli scritti da Massimo e interpretato da me. Di lei curo ogni minimo dettaglio: dalla parlata alle movenze per finire con l’abbigliamento.
Per l’interpretazione traggo spunto molto spesso dalla vita reale: mi piace osservare le persone.
Ognuno di noi ha un tic, un gesto o un suono che se esasperati possono diventare vera fonte di illuminazione per i miei personaggi.
Dora è un po’come Dori il pesce amico di Nemo, ma parla come un personaggio di un film della Cortellesi e veste come una signora che ho visto in metropolitana.
Con Massimo Izzo, dopo 12 anni di lavoro insieme (e non solo, poiché siamo una coppia nella vita), ci capiamo al primo sguardo e la nostra intesa lavorativa ci permette di essere una unica voce all’interno della Famiglia teatrale (ci tengo a usare questo termine perché per noi le persone che lavorano ai nostri spettacoli sono una vera e propria famiglia)».
Marzia Onorato
Redattrice L’agone