In Italia ogni tre giorni una donna è vittima di femminicidio. Un numero impressionante. Un dato inaccettabile.
A Morlupo (Rm), in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, sabato 26 novembre, alle ore 17.30, presso la Sala Polivalente “Gino Sdoja”, in Piazza Armando Diaz, patrocinata dal Comune, e organizzata dall’associazione Bottega d’Arte, in collaborazione con la CRI locale, si svolgerà un evento in cui si parlerà di femminicidio prendendo spunto da un libro autobiografico, scritto da Cristina Fidanza ed edito da EMIA Edizioni, dall’inequivocabile titolo: “Mi sono fatta menare”.
Un libro che racchiude una storia vera. Una storia fatta di dipendenza e di violenza. Una storia raccontata in prima persona dalla protagonista. Una protagonista, Cristina Fidanza, che nel suo libro si presenta così: “Ho scritto questo libro non per mostrarmi, ma per mostrare fino a che punto può arrivare la dipendenza di una donna dall’uomo sbagliato”.
Partorire sé stessa è stato il dolore più grande per l’autrice di questo libro. Difficile e lungo il travaglio per porre fine al suo rapporto di coppia malato, fatto solo di possesso e dipendenza. Un cammino doloroso, durante il quale Cristina ha conosciuto e accettato i suoi limiti, le difficoltà, la scoperta di quanto siano mutevoli le emozioni, di quanto sia complessa l’esistenza umana e di come misteriosa sia la vita nella sua essenza più profonda.
“Questo libro ˗ scrive l’autrice ˗ è dedicato alle donne, soprattutto a quelle ancora incatenate e con le chiavi del lucchetto tra le mani. Gradito e consentito l’ingresso anche a tutti gli uomini che sanno mettersi in discussione e che coltivano la virtù del rispetto. Ingresso consentito, ma in punta di piedi, anche agli uomini disposti a crescere e a cambiare, agli “uomini duri… quelli che godono come muli”, come cantava Mia Martini”.