Una ricerca in collaborazione con l’università Niccolò Cusano
Turismo ambientale e sviluppo eco-sostenibile, il Parco naturale regionale di Bracciano Martignano diventa un caso d’eccellenza e una tesi di laurea magistrale in scienze dell’economia all’università degli studi Niccolò Cusano di Roma. «Lavorando nel territorio ho voluto analizzare fino a che punto il concetto della sostenibilità ambientale integrato in ambito turistico sia interiorizzato dalla comunità locale».
Merito a Martina Santilli, dipendente della Regione Lazio e in servizio presso l’ente lacustre, autrice di 137 pagine in cui la vocazione turistica dell’area protetta viene setacciata da una prospettiva economicamente, ecologicamente e socialmente sostenibile, partendo dal presupposto che nell’ultimo biennio il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia, e “oggi emerge ancor più la necessità di ripensarlo”.
Gli eventi di Tesori naturali, la carta escursionistica in formato digitale, l’educazione ambientale nelle scuole e il progetto “Ossigeno” con la messa a dimora di alberi, il marchio di qualità “Natura in campo” e il marchio di qualità del parco per le strutture turistico-ricettive e agro-produttive, la “Casa di Ledo” nell’area di Vicarello, ma pure la Porta del Parco ad Anguillara Sabazia e la nuova stazione sportiva lungo le sponde del lago a Trevignano Romano: questi i punti focali dell’indagine per comprendere la percezione di una nuova svolta green nel settore turistico. Istituito nel 1999 con legge regionale allo scopo di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del territorio, delle risorse naturali e culturali del comprensorio dei Monti Sabatini, Santilli ha curato nel parco un sondaggio per capire i bisogni dei viaggiatori e visitatori, tenendo però ferma la centralità della comunità locale.
Un questionario è stato formulato ai residenti e agli operatori delle strutture ricettive del parco. Le conclusioni? La consapevolezza dell’importanza del contesto naturale, patrimonio indispensabile allo sviluppo economico locale, che va necessariamente preservato, “senza il quale – scrive l’autrice – il settore perderebbe competitività come destinazione turistica di successo. La sensibilità ambientale manifestata si trasforma nell’impegno della maggior parte del campione analizzato nel portare avanti pratiche sostenibili; tuttavia, è emerso come sia indispensabile rafforzare l’informazione e la comunicazione anche per chiarire gli ambiti di azione del parco che, per esempio, non si occupa della gestione o della bonifica dei rifiuti abbandonati, può segnalare eventuali abusi o illeciti, ma la competenza è poi dei Comuni”.
Si tratta quindi di un percorso in movimento che necessita di continui investimenti, come l’ultimo che vedrà protagonista l’Ente parco, la progettazione della pista ciclabile circumlacuale, consapevoli che la sostenibilità resta al centro di un nuovo modello di turismo in cui il Parco deve svolgere un ruolo da protagonista.