Verso le elezioni regionali del 2023, il Lazio al voto
Il 10 novembre il presidente regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, neo eletto alla Camera dei deputati, ha firmato e consegnato le sue dimissioni.
In un’Italia reduce dal voto e dalla vittoria della destra di Georgia Meloni, le nuove elezioni regionali saranno uno snodo cruciale per capire quello che sarà il cammino dei nostri territori e la direzione che prenderà il Partito Democratico.
Date le numerose sconfitte subite dal partito di Enrico Letta, sarà interessante osservare il risultato di queste regionali, dato che l’ex Segretario dem, Nicola Zingaretti, è stato uno dei presidenti di Regione del suo partito più in vista di questi anni.
È dunque essenziale ora comprendere quella che è stata l’amministrazione Zingaretti, per provare a capire se il Lazio potrà rimanere una roccaforte del centrosinistra, oppure seguire la strada verso la destra “meloniana” e sovranista.
Doppio mandato
La presidenza Zingaretti si è articolata per due mandati della durata complessiva di dieci anni in cui, tra alti e bassi, la Regione ha sicuramente fatto un netto balzo in avanti rispetto alla precedente amministrazione.
Zingaretti ci ha lasciato una Regione ben diversa da come l’ha trovata, consegnandola al suo successore con circa 18 miliardi di investimenti.
Il riassunto di questi dieci lunghi anni di amministrazione è stato fatto dallo stesso ex presidente al Tempio di Adriano, fra le colonne dedicate all’imperatore romano.
Se dovessimo analizzare l’esperienza, o meglio il decennale regno, di Zingaretti nel Lazio in pochi punti, potremmo racchiudere la nostra analisi in tre passi: sanità, trasporti e cultura.
Partiamo dalla sanità
La Regione Lazio, con la precedente amministrazione Storace, partiva da un commissariamento, dunque una situazione non facile.
Dopo una serie di alti e bassi (pensando alla chiusura di una serie di strutture sanitarie) la sanità laziale è sicuramente migliorata. Sono aumentate e ripartite le assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri ed è avvenuto lo sblocco, dopo anni, dell’edilizia sanitaria con risorse superiori al miliardo di euro.
Non possiamo poi non ricordare la gestione-Covid da parte del Lazio, che nonostante le numerose insufficienze, si è dimostrata una delle migliori gestioni regionali della pandemia.
La questione trasporti
Per quanto riguarda i trasporti è essenziale sottolineare un ampio rinnovamento e ammodernamento di treni e Cotral e la realizzazione di una nuova rete ciclabile – anche se rimane incompiuto il rinnovo della Roma-Lido, i cui cantieri si sono aperti con estrema lentezza.
Dato essenziale da analizzare per comprendere e giudicare l’amministrazione Zingaretti è quello che riguarda le assunzioni: il Lazio è stata la prima regione in Italia per crescita occupazionale, tra il 2012 e il 2020 si è registrato un +5,6%.
Giovani e cultura
Ultimo punto fondamentale è quello che riguarda i giovani e la cultura.
Grande attenzione si è data al tema del diritto allo studio, si sono infatti registrate un numero record di borse di studio e la creazione del progetto “torno subito”, che ha coinvolto oltre diecimila ragazzi.
Numerosi poli culturali sono stati aperti in tutta la regione, come WeGil, il Castello di Santa Severa, Memo e inoltre Porta del Parco ad Anguillara.
Simone Savasta