È anormale che bambini di prima primaria vadano in un teatro a Roma ad ascoltare un oratorio di Händel? Certo che è anormale, infatti troppi sciocchi ignoranti pensano che i giovani non possano apprezzare la musica immortale. Si è trattato di una scommessa, ma a posteriori possiamo affermare con piacere che si è trattato di una scommessa vinta e lo ha dimostrato l’attenzione ed il silenzio durante l’ascolto dei circa 900, fra bambini e ragazzi, presenti in una sala sold out.
Certo la bellissima musica barocca di Händel non è “facilissima” per i bambini di 6 anni, eppure l’attenzione e l’emozione sono stati palpabili: mentre le file retrostanti del teatro e la galleria erano gremite da ragazzi attentissimi, le prime file erano occupate da tanti occhi spalancati di bimbi della scuola primaria, intenti nell’osservare ed ascoltare sbalorditi l’orchestra (che suonava dal vivo e non da un cellulare o una TV), i coristi ed i solisti lirici (travolgenti che cantavano con voce celestiale in modi da loro mai ascoltati), un attore famoso (che li coinvolgeva con bellissime frasi di san Giovanni Paolo II, papa Francesco, santa Teresa di Calcutta). La libertà si ha se si è in grado di ragionare, ma per ragionare occorre necessariamente conoscere: la mission della Scuola è diffondere la conoscenza e la capacità di riuscire a conoscere per aiutare a ragionale ed essere liberi.
Inizialmente molti ragazzi erano seduti di traverso, atteggiamento tipico nel territorio romano per indicare prossemicamente lo scetticismo verso questa novità, ma sono state sufficienti le prime poche note, il fascino dei virtuosismo degli eccellenti artisti, a spingerli ad accomodarsi in maniera da assorbire ogni gesto ed ogni suono proveniente dal palco a riprova che non è vero che la musica classica non sia apprezzata dai nostri giovani, a riprova che la musica si divide in solo due gruppi: musica bella e musica brutta; a riprova del fatto che la musica è l’espressione più alta dell’ingegno umano (unico fra gli animali a sapere fare musica); a riprova del fatto che i giovani sanno apprezzare la bellezza (ed ancor più potrebbero apprezzarla se solo li si mettesse maggiormente a contatto con la musica che fece dell’Italia il vertice mondiale); a riprova del fatto che tutti comprendono il senso della musica (una ragazzina con disabilità cognitiva ADHD è rimasta ammaliata per oltre un’ora di musica); a riprova del fatto che la musica, moderna, barocca, classica … non importa come, supera tutte le barriere.
Occasione per questo che qualcuno potrebbe definire miracolo, ma noi chiamiamo consapevolezza del bello, che è insito in noi fin dalla nascita, ma va coltivata ed accresciuta dalla conoscenza di ciò che è stato creato dall’uomo, è stato lo spettacolo “Una Terra Promessa – A Promised Land: Viaggio alla ricerca della Felicità sulle musiche di Händel” di Daniela de Marco – Accademia Musicale Europea, vincitrice del bando europeo del Programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea. Un progetto che ha inteso promuovere lo sviluppo di nuovi pubblici per favorire l’interesse nei confronti delle arti e per rendere la cultura sempre più accessibile. È infatti da alcuni anni che si lavora per far diventare pubblico chi pubblico abituale non è, con nuove forme di partecipazione come quella che i nostri bambini ed i nostri ragazzi hanno vissuto nel teatro “Orione” di Roma il 5 Dicembre. Per loro andato in scena, in prima assoluta, lo spettacolo narrante un viaggio verso la felicità. Il racconto – attraverso le musiche degli Oratori di Händel “Messiah” “Samson” e “ Belshazzar” – di quattro amici che fuggono dalla guerra per approdare nella Nuova Terra Promessa: l’Europa. I “4 amici” sono i cantanti vincitori del Concorso Internazionale Musica Sacra (il soprano Francesca Mannino, il basso Giordano Farina, il tenore Raffaele Feo e il contralto Aurora Faggioli), e le loro emozioni sono state raccontate dal noto attore Vincenzo Bocciarelli, dalla Nova Amadeus Chamber Orchestra diretta dal M° Stefano Sovrani e dal Coro da Camera Italiano. Lo spettacolo è parte del progetto europeo “Cantiamo l’Oratorio” vincitore del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea. “Il viaggio verso la felicità è sempre stato lo scopo dell’uomo e ora più che mai una metafora dei tempi che stiamo vivendo. La musica, la pace che scende nei cuori quando si ascolta questa musica, che in tedesco viene chiamata “musica dell’anima” ha la capacità di addolcire gli animi umani. Lo spettacolo ha unito allo splendore della musica, empatia, concentrazione e bellezza, facendo conoscere ed amare ai giovani l’oratorio trasportandoli in un terreno fertile di positività e di rispetto ed empatia verso il prossimo, facendone futuri cittadini migliori.
Non nascondiamocelo, l’opera lirica è per la maggior parte truculenta, morti ammazzati, soprattutto femminicidi, se ne contano a bizzeffe, l’oratorio si discosta da questo schema, è una composizione d’ispirazione religiosa, ma non liturgica, cioè non usata durante le cerimonie religiose. Ha una trama tratta da episodi della Bibbia, soprattutto dall’Antico Testamento e nacque a Roma nella prima metà del 1600 per aggirare il divieto imposto dalla Chiesa di andare in scena durante la Quaresima. Il nome viene ricavato proprio dal luogo dedicato alle preghiere e, più esattamente, prende il nome dall’Oratorio del Crocifisso che fu costruito nel Rione Trevi (sì, lì c’è la famosa Fontana di Trevi) in quella che ora si chiama Piazza dell’Oratorio alle spalle della Chiesa di San Marcello al Corso.
I nostri ragazzi non dimenticheranno questa mattinata speciale, magica, incantevole che alcuni non vivranno mai più perché nessuno li condurrà più ad assistere a spettacoli come questo e solo pochi fortunati eletti, una volta adulti, manterranno la consapevolezza della bellezza della musica che ha deliziato per secoli persone illuminate e che loro hanno assaporato per una volta. Per loro e per tutti i docenti, che pazientemente e con una eccellente organizzazione li hanno accompagnati e protetti, è stato un dono prezioso, un evento straordinario, una grande opportunità e, come al solito, hanno ricevuto i complimenti di tutti per la loro educazione, per il loro ineccepibile comportamento e per il rispetto mantenuto verso gli artisti ed il teatro.
George Frederich Händel (Halle, 23 febbraio 1685 – Londra, 14 aprile 1759), è stato un compositore tedesco naturalizzato inglese, del periodo barocco, che trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra, diventando molto conosciuto per le sue opere, oratori, inni, e concerti d’organo. A Roma, ospite della Famiglia Ruspoli, compose i primi oratori che ebbero immediatamente un grande successo. A Londra compose oltre 20 oratori in lingua inglese, ottenendo un enorme successo.
A chi ha offerto questa opportunità di conoscenza e quindi di crescita ai nostri giovani, va il nostro ringraziamento, un ringraziamento che va esteso ai talentuosi artisti (musicisti, cantanti e attori) e al grande George Friedrich Händel.