Riceviamo e pubblichiamo – Il 28 novembre, nella sala teatro della nostra scuola, abbiamo incontrato Matteo Miceli, un famoso velista italiano che, nel corso della sua attività, ha conseguito diversi record mondiali come la traversata atlantica sul catamarano sportivo “Biondina Nera” nel 2004 e la traversata atlantica in solitaria su catamarano nel 2007, che gli sono valse sempre nel 2007 il titolo di “velista italiano dell’anno”.
Miceli ci ha parlato della sua impresa più grande: il progetto “Roma Ocean World” e ci ha presentato il libro “Tre Capi non bastano”, in cui racconta la sua avventura. L’idea di “Roma Ocean World”, il giro del mondo in solitaria, con partenza da Roma e rientro a Roma nasce nel 2009, ma Il progetto richiede un grande investimento di tempo e risorse economiche e bisognerà aspettare il 2014 perché riesca ad attuarlo. Finalmente il 19 ottobre del 2014 Miceli parte dal porto di Riva di Traiano per affrontare il giro del mondo in solitaria, senza assistenza, senza scalo e in completa autonomia energetica ed alimentare. Il lungo viaggio lo porterà ad attraversare i tre grandi oceani – Atlantico, Pacifico ed Indiano – e a superare i tre mitici capi dei velisti: il Capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn, da cui deriva il titolo del libro. L’imbarcazione con cui ha affrontato il viaggio, “Eco 40”, è una barca a vela lunga 12 metri, progettata e costruita dallo stesso Miceli per essere energeticamente autosufficiente; infatti, l’energia viene prodotta sfruttando il vento, il sole e l’acqua grazie a generatori eolici, pannelli fotovoltaici e idroturbine. L’energia in un viaggio come questo era fondamentale, non solo per la strumentazione di bordo, le comunicazioni, ma anche per l’alimentazione. Un dissalatore trasformava l’acqua salata in acqua potabile, un orto biologico e due galline, oltre alla pesca hanno garantito al velista l’autosufficienza alimentare. Matteo Miceli è considerato proprio per la sua navigazione ad impatto zero un “ambasciatore degli oceani” ed è il portavoce di un messaggio ecologista davvero importante “Amare il mare significa rispettarlo”. Purtroppo, dopo aver superato l’Equatore, Eco 40 perde la chiglia e si rovescia ed è la fine dell’impresa. Miceli viene soccorso qualche ora dopo il naufragio da una nave russa che si trovava nelle vicinanze, ma non smette di pensare alla sua barca che dopo qualche mese viene localizzata grazie alla tecnologia di bordo ancora funzionante. Il velista ritorna in Brasile con i suoi compagni e finalmente la ritrovano e la recuperano. Non solo, “Eco 40” viene riparata e rimessa in mare per navigare ancora.
Nella parte finale dell’incontro abbiamo rivolto a Miceli moltissime domande sulle sue avventure, l’avvistamento di affascinanti creature marine, le paure e i futuri obiettivi e lui con pazienza ed entusiasmo ha risposto a tutti.
Ringraziamo il nostro dirigente Riccardo Agresti e i nostri docenti che ci hanno permesso di fare questa bella esperienza e non vediamo l’ora di leggere il suo libro “Tre Capi non bastano” per approfondire ancora di più l’avventura di “Roma Ocean World”.
Filippo Satta, Gioele Agnelli e Davide Giannella classe 1 D