23 Dicembre, 2024
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Asili nido, dieci milioni per l’erogazione di buoni servizio finalizzati al pagamento delle rette

Tagliare i costi delle rette degli asili nido: questo l’obiettivo del bando appena pubblicato con il quale la Regione mette a disposizione dieci milioni di euro. Ancora una volta vogliamo essere vicini a chi ha difficoltà economiche e che non è in grado di pagare i costi dell’asilo per i propri figli. I soldi saranno messi a disposizione attraverso una procedura semplice e veloce che permetterà di accedere ai fondi una volta accertati i requisiti”, commenta il Presidente Vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori.

A poter fare domanda sono i nuclei familiari con minori, con età tra i 3 e i 36 mesi, iscritti ad un servizio educativo del territorio regionale accreditato o che abbia effettuato richiesta di accreditamento. Il valore del buono servizio corrisponde a quello della retta mensile effettivamente pagata fino ad un massimo di euro 400 mensili; i richiedenti, ossia coloro che hanno la responsabilità genitoriale del minore, devono essere in possesso dei requisiti previsti dall’Avviso e, nel caso in cui intendano usufruire dei buoni servizio per più di un minore, dovranno presentare una domanda per ciascuno di essi. Il bando prevede una procedura di partecipazione “a sportello” ed è diretto a richiedenti con residenza o domicilio in uno dei comuni della Regione Lazio e con un ISEE di importo pari o inferiore a 60mila euro.

“La Regione Lazio ribadisce come il mondo dei più piccolini rappresenti una sua priorità, proseguendo, anche per quest’anno educativo, nella politica di abbattimento delle rette che già ci ha visto stanziare ben 16 milioni – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Welfare, Beni Comuni e Asp Alessandra Troncarelli -. Puntiamo a garantire un maggiore accesso ai servizi educativi, per una formazione e un diritto all’istruzione nella fascia 0-3, dal momento che è ancora un servizio a domanda. Allo stesso tempo, offriamo un sostegno alla genitorialità e supportiamo i genitori nella conciliazione dei tempi vita-lavoro”.

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