Quanto affermato dal presidente della FIFA ricorda la politica di spostare l’attenzione da temi reali a temi popolari, esattamente come il detto romano del titolo recita. Ma specie in questi tempi difficili con guerre e altri problemi seri, atleti rischianti in proprio sanzioni disciplinari e ritorsioni anche ai loro familiari rimasti in patria, uomini e donne che si immolano per chiedere il rispetto delle loro libertà, ecco che erge un uomo a difesa dello sport: “Ogni persona ha dei problemi. Noi vogliamo dare 90 minuti durante i quali non bisogna pensare ad altro, ma semplicemente divertirsi ed emozionarsi”.
Questo tipo di intervento indica solo la prevalenza di puri interessi economici su qualunque forma di etica. Ricordiamo che le Olimpiadi furono ideate non per distogliere le attenzioni dalla vita reale ma incrementare la formazione umana per dare il meglio di se stessi contro divisioni e guerre, e quindi alla pace. Atleti e l’intero staff deve rispondere a una assoluta etica di uguaglianza.
Ricordiamo i morti, si dice che siano circa 3000, per la costruzione degli stadi e che verranno distrutti alla fine dei giochi, invito tutti a non vedere la finale di domani in segno di protesta e di non accettazione di questa politica di oblio.