Il 23 e il 30 dicembre si terranno delle passeggiate nell’arte, alla scoperta del patrimonio artistico e culturale, tra i quartieri di Fidene, Marcigliana e Montesacro, per un totale di 7 luoghi. Incontri gratuiti, aperti a tutti i cittadini previo accredito, organizzati da DBG Management & Consulting, nell’ambito della manifestazione culturale “Passeggiate nell’arte”, ideata da Barbara Molinario e realizzata con il finanziamento del Municipio Roma III Montesacro.
Ad accompagnare i visitatori alla scoperta di quei luoghi nascosti, che a volte non conoscono neanche i residenti del quartiere, sarà il professor Vittorio Maria De Bonis, storico della letteratura e consulente ed esperto d’arte, volto noto della TV e massimo esperto in Italia su Caravaggio.
Di seguito il calendario degli appuntamenti:
23 DICEMBRE
Il Crustumerium (Via della Marcigliana) – H 10:00-11:00
Crustumerium, secondo gli autori antichi, era una città affacciata sul Tevere tra Eretum e Fidenae. Sembra sia nata tra il X e l’IX secolo a.C., e fin dall’inizio la sua storia si collega alle vicende della nascita e dello sviluppo di Roma. Fu uno dei centri protagonisti del celebre episodio storico-leggendario del Ratto delle Sabine.
L’antica città è il primo dei complessi archeologici che si incontrano arrivando dal più importante itinerario di collegamento con l’Europa, quasi una presentazione ufficiale di Roma. Si tratta di una degna presentazione: Crustumerium, infatti, è l’unico centro dell’antica civiltà laziale non compromesso dalla moderna urbanizzazione e in tutta l’area il paesaggio è straordinariamente conservato.
Il Castello del Duca (Salita della Marcigliana) – H 12:00-13:00
La Riserva Naturale della Marcigliana comprende una serie di alture delimitate ad ovest dal corso del Tevere, a sud dal fosso della Bufalotta, a nord dal Rio del Casale che segna anche il limite del Comune di Roma. Le dolci colline che formano la tenuta sono ancora coltivate o utilizzate come pascolo, mentre i versanti delle valli sono ricoperte da vegetazione a macchia: si tratta dei residui di bosco di querce (cerro, farnia, roverella e farnetto) spesso accompagnate da aceri e olmi.
La fauna della tenuta è di estremo interesse: vi si possono trovare volpi, faine, donnole, ma anche tasso e istrice, oltre alla rara lepre italica. Di fondamentale interesse è il sistema paesistico storico delle grandi tenute (Marcigliana, Tor S. Giovanni), caratterizzate da antichi casali, spesso costruiti su nuclei di ville romane e da torri medievali che creano un continuum storico unico.
Il Castel Giubileo (salita di Castel Giubileo) – H 15:00-16:00
La storia dell’attuale Castel Giubileo si collega direttamente con l’antica città di Fidenae che, sulla base di testimonianze archeologiche, sorse intorno all’XI secolo a.C. in un’importantissima posizione strategica tra la via Salaria e la via Nomentana. Da qui dominava le vie commerciali poste tra l’Etruria, la Sabina e l’Italia meridionale, nonché il tratto navigabile del Tevere, ove avvenivano i traffici commerciali. L’insediamento, circondato da mura, estendeva il suo controllo anche nella zona del Monte Sacro ed era fiorente – soprattutto in considerazione della fertilità del terreno (la vicinanza al fiume e la presenza di detriti vulcanici o tufi) – già prima della fondazione dell’Urbe.
L’insediamento urbano di oggi fu costruito dagli immigrati del secondo dopoguerra, provenienti da molte regioni italiane, a cominciare dai primi braccianti veneti, chiamati da Mussolini per la bonifica dell’agro romano.
30 DICEMBRE
La casa protostorica di Fidene (Via Quarrata) – H 10:00-11:00
Fra il 1986 e il 1993, la Soprintendenza Archeologica di Roma ha messo in luce su un fianco della collina i resti di un’abitazione datata tra l’850 e l’800 a.C. Essa fu distrutta da un incendio che ne fece crollare le pareti, sigillando gli arredi interni.
L’edificio ha pianta rettangolare, tetto spiovente di canne o fascine con lucernari incorporati, sostenuto da una struttura centrale di quattro pali e da numerosi altri lungo il perimetro esterno. Le pareti, indipendenti dal tetto, erano composte di argilla impastata con paglia e ceramica tritata, armate da pali verticali.
La porta si apriva sul lato a monte, preceduta da un piccolo portico. Il focolare era posto vicino al centro dell’ambiente. Resti in legno di olmo appartenevano a mobili o letti. In un angolo sono state trovate le ossa calcinate di un gatto domestico, il più antico noto finora in Italia, probabilmente rimasto intrappolato nell’incendio.
L’area archeologica di Via Lina Cavalieri H 12:00-13:00
Viale Lina Cavalieri venne istituita nel 1983 e, in linea con la toponomastica locale, venne dedicata a Lina Cavalieri, soprano ed attrice cinematografica scomparsa nel ‘44.
Uno spazio nel quale, tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà degli anni ’80 venne scoperta un’importante area archeologica. Gli scavi di emergenza della Soprintendenza archeologica portarono alla luce una villa rustica di età repubblicana datata II sec. a.C, una necropoli, una strada basolata romana, un cippo funerario, un’altra struttura (probabilmente una seconda villa rustica sempre di epoca repubblicana), oltre ad evidenze sparse e altri materiali, tra cui selci preistoriche riferibili ai Neanderthal.
Da Ponte Nomentano ai mausolei sulla Via Nomentana H 13:45-14:45
Sulla via Nomentana, nel tratto tra il fiume Aniene e la collina del Monte Sacro durante gli sbancamenti per la realizzazione del quartiere “Città Giardino” negli anni Venti del XX secolo furono messi in luce numerosi sepolcri, molti dei quali vennero distrutti.
Lungo il lato sinistro si trova un sepolcro che risale al I-II secolo d.C. Le notevoli dimensioni del monumento gli hanno meritato il nome di mausoleo. La vicinanza col Monte Sacro ha suggerito di avvicinare il sepolcro a Menenio Agrippa, un personaggio di 6 secoli più antico.
La tomba è coperta da una volta nella quale sono ancora inglobati frammenti delle anfore usate per alleggerire la muratura, espediente molto usato in antico. La camera funeraria, recentemente esplorata, è circolare con 4 grandi nicchie rettangolari e conserva larghi tratti del rivestimento antico. In alto sulle nicchie si aprono strette finestre, due delle quali ancora visibili.
Via Maiella, 15 H 15:00-16:00
Lungo il percorso che ripercorre le Pietre d’inciampo, per onorare la memoria dei caduti della Resistenza e dei deportati verso i campi di concentramento. A Montesacro 4 pietre d’inciampo per ricordare le deportazioni nazifasciste.
In via Maiella Roma Capitale e Montesacro ricordano i coniugi Teresa Di Castro e Leo Funaro, che furono deportati ad Auschwitz, insieme ai due figli Dario e Adolfo di appena 13 e 7 anni.
Tirati fuori dalla loro casa e caricati con violenza, il più in fretta possibile, sbattuti sui camion per essere deportati nel campo di concentramento di Auschwitz dal quale non avrebbero più fatto ritorno. A loro sono dedicate le quattro pietre d’inciampo posate di fronte al civico 15 di via Maiella, dove la famiglia abitava.