Consueto bilancio di un anno che sta per chiudersi, cominciato con la guerra fra Russia e Ucraina e sprangato (e speriamo sia l’ultima nota negativa) con la tragedia di Ischia. Spirali di fumo di un 2022 vissuto in estate con la prima campagna elettorale balneare della storia italiana e che chiude i battenti con la certezza che i poveri sono in aumento. Numeri in crescita, basti osservare le file per avere un tozzo di pane davanti le sedi delle varie “caritas”; meglio, anzi peggio, osservare quanta gente a fine mercato rionale faccia su e giù per i banchi alla ricerca di qualcosa da mangiare. Non sappiamo cosa porterà in dote il nuovo anno, che aspettiamo con in testa il consueto refrain della canzone di Lucio Dalla e con la speranza, tutt’altro che velata, della fine del conflitto bellico e di un periodo tranquillo al termine di un biennio di pandemia e decessi, di incomprensioni e magagne politiche senza eguali, di cadute di stile e inattesi colpi di scena. Fra le tante, la vicenda di Aboubakar Soumaoro lascia chiunque di sasso ed è solo la punta di un iceberg politico dove le inquietudini, i dubbi, i sospetti e i soprusi sono all’ordine del giorno.
L’agone si appresta a vivere un 2023 particolare. Sarà l’anno del trentennale, ovvero tre decenni di presenza sul territorio, con un’informazione votata al “fare squadra” con i cittadini. Che sono persone pensanti, non numeri. Che sulle colonne di questo mensile (e attraverso il sito internet) hanno l’opportunità di “dire la loro”. Si, è vero, “del doman non v’è certezza”. Ma il consiglio di amministrazione e la redazione, seppur con modalità diverse, punteranno a replicare per lo meno un ulteriore trentennale.
Massimiliano Morelli