23 Dicembre, 2024
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Di Matteo (Movimento Cristiano Lavoratori) e la questione sociale

“Al Governo chiediamo di porre fra le priorità la questione sociale. I dati sull’aumento della povertà ci preoccupano e crediamo siano necessari interventi non meramente assistenzialistici e il coinvolgimento in una grande alleanza sociale, in creativa applicazione del principio di sussidiarietà, dell’ampio e dinamico mondo del Terzo Settore”. E’ quanto ha affermato il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo, in occasione del Consiglio nazionale del Movimento, in programma oggi e domani a Roma, e che vede la partecipazione dei dirigenti nazionali ed esteri dell’organizzazione.

In un intervento complessivamente dedicato a riaffermare la natura ecclesiale, sociale e popolare del Movimento Cristiano Lavoratori (che ha celebrato qualche settimana fa il 50° anniversario dalla fondazione) Di Matteo ha spiegato che “viviamo sulla frontiera delle periferie e conosciamo le richieste di chi fa più fatica, innanzitutto rispetto alla costruzione di condizioni favorevoli all’occupazione. Il lavoro è sempre più, specie pensando alle giovani generazioni, l’emergenza sulla quale è chiesta una vera capacità di incidere con visione e conseguenti provvedimenti”. Il Mcl, attraverso il suo presidente, chiede poi “interventi razionali e di sistema sulla questione del caro energia, anche in dialogo con l’Europa”. Un’Europa che il Mcl auspica “sempre più politica e democratica, nel solco del popolarismo nel quale ci riconosciamo e che riteniamo debba trovare una sua forte rappresentanza anche in Italia”. Un forte richiamo, infine, “all’azione per la pace, in Ucraina e nel mondo, rispetto alla quale siano stati da subito convintamente alla sequela del magistero del Santo Padre e della suo importante richiamo al far tacere le armi e far parlare la diplomazia”.

Antonio Di Matteo si è poi espresso sulla cattura di Matteo Messina Denaro che “rappresenta un’importante vittoria della legalità. La legalità e il contrasto alle mafie devono certo un impegno qualificante dell’azione dello Stato, ma è anche urgenza culturale e sociale verso i quali i corpi intermedi come il nostro si sentono in prima fila, rispondendo ai bisogni e costruendo coesione nelle comunità. Per noi Movimento Cristiano Lavoratori, in questo senso, restano centrali le nette parole di San Giovanni Paolo II ad Agrigento e ci sono ben presenti costanti richiami dell’attuale Pontefice. Bene la cattura del trentennale latitante, quindi, ma dobbiamo insieme saper mettere, Stato e società civile, oltre al contrasto dei fenomeni criminali, l’azione educativa e la rimozione dei fattori sociali che sono brodo di coltura per le mafie”.

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