Lei è stato un grande protagonista della Giunta regionale guidata dal presidente Zingaretti con deleghe molto importanti, come l’Urbanistica, le Politiche abitative e l’Ambiente. Oggi si ricandida in Consiglio regionale con il Partito democratico, ma come è cambiata la Regione in questi dieci anni?
“Dieci anni fa abbiamo trovato una Regione disastrata, priva di credibilità e tecnicamente fallita. Vi faccio solo due esempi: le imprese che ricevevano commesse dall’Amministrazione regionale venivano pagate dopo 1.100 giorni dalla presentazione delle fatture, portando di fatto alla chiusura di molte aziende che non riuscivano ad incassare i pagamenti dovuti. Lavorare per la Regione era un rischio per molte società. Oggi, invece, il Lazio è la Regione più veloce in Italia nei tempi di pagamento, con fatture saldate in media entro due settimane. Un altro capitolo riguarda le borse di studio per gli studenti: quando siamo arrivati non c’era alcuna risorsa per sostenere il diritto allo studio, mentre dal 2013 a oggi gli studenti beneficiari di bandi e borse di studio sono stati oltre 190.000 per un investimento regionale complessivo di 675 milioni di euro”.
Siete intervenuti anche sulle società partecipate e sui costi della politica?
“Abbiamo trovato tante aziende in dissesto economico e spesso prive di una reale funzione: dopo una puntuale ricognizione dei vari bilanci e delle mission societarie, abbiamo avviato un piano di riduzione e riorganizzazione, che oggi registra solo quattro società interamente partecipate dalla Regione rispetto alle 20 aziende e agli oltre 70 enti fra Ipab, consorzi industriali e di bonifica presenti nel 2013. Tutto questo senza ricorrere ad alcun esubero di personale, ma riducendo i Consigli di amministrazione con un taglio di circa 400 poltrone.
Abbiamo poi abbattuto del 30% i costi della politica, con l’eliminazione dei vitalizi, la diminuzione degli stipendi e l’abolizione di tutte le indennità di funzione, oltre alla drastica riduzione delle spese per le consulenze esterne.
Vorrei infine aggiungere che il Lazio era tra le peggiori regioni nell’utilizzo dei fondi europei, mentre in questi anni abbiamo raggiunto l’obiettivo del 100% della spesa sulla programmazione 2007-2013 e su quella 2014-2020. Siamo tra le prime Regioni in Italia nella spesa certificata e sulla nuova programmazione 2021-2027 abbiamo ottenuto il doppio delle risorse europee con un piano di investimenti pari a 1,8 miliardi di euro”.
In materia di rifiuti il Lazio ha superato il 53% di raccolta differenziata media: un risultato rilevante che aumenta fino al 65% se escludiamo il dato della città di Roma.
“In questi anni abbiamo raggiunto traguardi importanti, che hanno visto il Lazio crescere di oltre 20 punti percentuali grazie a un investimento regionale di oltre 80 milioni di euro destinato ai Comuni per la realizzazione di isole ecologiche e centri di compostaggio, anche grazie al proficuo impegno di molti amministratori locali.
Ma non solo contributi economici: abbiamo infatti introdotto la tariffa puntuale, in base al principio ‘meno si inquina e meno si paga’, con risorse regionali per sostenere i Comuni nell’acquisto di soluzioni tecnologiche e strumenti necessari all’applicazione della nuova modalità tariffaria. Abbiamo investito per la messa in sicurezza e la bonifica di aree degradate, insieme al rafforzamento delle attività di vigilanza ambientale e delle misure per la legalità. Sono state promosse numerose campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale destinate agli studenti del Lazio per favorire una maggiore consapevolezza sulla gestione del ciclo dei rifiuti e sul contrasto allo spreco alimentare
Abbiamo dunque avviato un percorso virtuoso e conseguito preziosi risultati, ma ora deve essere rafforzata questa grande alleanza tra istituzioni, operatori e cittadini per affermare un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità ambientale e sull’uso consapevole delle risorse”.
Cosa è stato fatto per il lavoro?
“Sulla formazione e sul lavoro abbiamo promosso politiche innovative, cercando sempre una sintonia con le forze sindacali e datoriali per riformare il settore e sostenere le competenze con l’obiettivo di generare occupazione di qualità. Siamo stati la prima Regione in Italia per crescita dei posti di lavoro e ora puntiamo a essere un modello di sviluppo per trainare la ripresa italiana, anche sul fronte occupazionale”.
Il Lazio è anche una regione di cultura e di turismo.
“Certamente: la nostra regione vanta un patrimonio culturale, artistico e naturale straordinario. E non c’è solo Roma, perché nel Lazio sono presenti tantissime realtà ricche di bellezze architettoniche, storia e tradizioni, che rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo ecosostenibile del territorio e delle sue comunità. In questi anni abbiamo sostenuto la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, sono stati promossi nuovi percorsi turistici ed enogastronomici, insieme all’istituzione dei Cammini dell’arte e della spiritualità.
Abbiamo messo a bando oltre un milione di euro ogni anno per la promozione degli spettacoli dal vivo e sono stati investiti 150 milioni di euro a sostegno del settore del cinema e dell’audiovisivo: con Lazio Cinema International sono state cofinanziate 154 coproduzioni tra film, serie TV, documentari e film di animazione. Ma anche la valorizzazione dei beni e dei servizi culturali, come la riapertura di 70 teatri nel Lazio.
In questi dieci anni c’è stato un impegno concreto della nostra Amministrazione, che ha permesso di raggiungere risultati oggettivi e tangibili: oggi il Lazio è una regione solida, credibile, moderna e al servizio del territorio. Per questo è fondamentale non disperdere il grande lavoro fatto e proseguire su questa strada per continuare a crescere”.