Diamo per scontato che tutti sappiano che il 12 e 13 febbraio si vota per il governo regionale del Lazio e della Lombardia. Indagine recente ci dice invece che alcune fasce di elettori non sono informate. Ero incredulo anch’io, finché qualche giorno fa mi sono imbattuto personalmente in persone anziane che non lo sapevano; quindi, è necessario che l’informazione arrivi anche a loro.
Da qui ne deriva il senso di responsabilità de L’AGONE, di incrementare sul WEB alcune opportune informazioni.
Mancano pochi giorni al voto e le schermaglie tra i candidati si fanno sempre più agguerrite.
Sono in campo nel Lazio tre candidati: Alessio D’Amato per il centrosinistra, Francesco Rocca per il centrodestra, Donatella Bianchi per il M5S.
Per due legislature di seguito la regione, col presidente Zingaretti, è stata governata dal centrosinistra insieme al M5S, e Roberta Lombardi (M5S) è stata assessora alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale.
Con la nascita della delibera sul Termovalorizzatore, Conte ha rotto i rapporti, forse anche per il “gioco dei consensi”. Sarebbe stato opportuno riconfermare detta coalizione che ha funzionato e che si riconosce riformista e progressista.
Alessio D’Amato, assessore alla sanità, candidato per il centrosinistra dice: «purtroppo non è dipeso da me l’elemento di rottura con il M5S; il Termovalorizzatore è stato deciso a livello nazionale ed è comunque un’opera che va fatta».
È evidente a tutti che i dieci anni di governo Zingaretti hanno risollevato la regione dallo stato di crisi nel quale era caduta; ha riaperto strutture sanitarie chiuse o in procinto di essere chiuse e ne ha potenziato altre, tra queste l’ospedale “Padre Pio” di Bracciano; ha gestito il Covid 19 molto meglio di altre regioni d’Italia, ha incentivato la ricerca e le strutture di eccellenza.
Dei passi significativi sono stati fatti nei diversi ambiti: scuola, sociale, lavoro, giovani; altri ne dovranno seguire per migliorare la sanità pubblica, le liste d’attesa, gli alloggi ai senza tetto.
Chi ha fatto bene va stimolato a fare meglio, per questo riteniamo che l’area riformista e progressista, tutta insieme, debba guardare con interesse al voto del 12 e 13 febbraio; per continuare a far crescere il nostro territorio, mettendo da parte dissapori del momento e guardando al futuro, per renderlo migliore di ieri e di oggi.
Il voto si dà alle persone, senza temere di essere tacciati di incoerenza perché in concreto sono le persone che compiono gli atti. Il nostro auspicio che si possa riprendere la collaborazione espressa nella giunta Zingaretti, che ha governato bene.
Per far questo è necessario che nell’urna si esprima un voto disgiunto; cioè gli elettori che non votano PD, nella coalizione di centrosinistra, hanno la possibilità di votare il candidato presidente e dare la preferenza ad altra lista della coalizione di centrosinistra. In concreto gli elettori M5S potrebbero votare Alessio D’Amato presidente e dare due preferenze (uomo-donna) nella lista M5S.
Questo suggerimento, che, al momento, potrebbe non risultare gradito a tanti, consentirebbe all’indomani, a urne chiuse e a risultati acquisiti, con sereno e obiettivo giudizio, di non pentirsi sulle scelte fatte e continuare a governare la regione Lazio, per il bene di tutti.
Franco Marzo