Si è conclusa la presentazione del libro intitolato “La casa delle fate” di Aurelia Matteja che si è tenuta allo spazio Porta del parco di Anguillara Sabazia.
L’evento è stato organizzato dall’associazione giovanile “Barchette di carta” e dai ragazzi che, con loro, hanno vinto il bando “vitamina g” indetto dalla regione.
Grazie allo sforzo che hanno messo nell’organizzare la serata è stato possibile regalare alla scrittrice e protagonista, Aurelia Matteja, e al moderatore, Stefano La Malfa, l’esperienza migliore che Porta del parco potesse donare.
La presentazione è iniziata con una prima lettura contenuta nell’opera che, immediatamente, ha catturato l’attenzione dei numerosi ascoltatori e che, una volta conclusa, ha dato il via alle domande del moderatore le quali, ricche di curiosità, cercavano di raggiungere l’origine dell’estro e della spinta che ha portato la Matteja a dedicarsi alla scrittura.
L’autrice ha spiegato che il sentimento di amore e meraviglia che la lega al lago di Bracciano, che ricorre nella raccolta di storie, è stato la sua principale fonte d’ispirazione che risale ai tempi del suo trasferimento in questa zona lacustre. Tale sentimento, inoltre, le ha permesso di divulgare, attraverso i suoi racconti, esperienze di vita sia vissuta che ascoltata.
Esperienze sincere di persone che hanno vissuto Anguillara in ogni modo. Per esempio quella di Valentina, la signora che ha seminato e curato tutte le piante che si trovano ancora oggi sulla facciata di quella casa situata sul lungolago.
Proprio questa sincerità ha dato la possibilità agli ascoltatori di rivedere nella mente i luoghi raccontati e, soprattutto, ha donato loro la possibiltà di riscoprirli e di osservarli sotto una nuova luce.
In sottofondo l’accompagnamento musicale di Valerio Artino ha reso l’atmosfera più unica che rara e lo si comprendeva dall’attenzione del pubblico in assoluto silenzio.
Nel frattempo continuavano le domande rivolte alla Matteja che rispondeva con ricchezza di aneddoti e passione mostrando il profondo legame che ha con il territorio e con il lago in particolare, tanto da definirlo un’esperienza diversa ogni volta che lo si guarda.
Si può quindi definirlo, scherzosamente, come un “panta rei sabatino”.
L’associazione “L’agone” è sempre stata sostenitrice di eventi come questo, che dimostrano come la lettura sia necessaria per realizzare dei punti utili ad accomunare persone differentii, ma legate da un filo comune: la cultura.
Come Anguillarini e Anguillaresi che appaiono lontani, ma in realtà sono resi fratelli dall’amore per il loro lago.
Claudio Colantuono
Redattore L’agone