Quando mi è stato proposto di proporre la criminologia in un liceo artistico, ho esitato: con quali argomenti avrei potuto proporre le tematiche di questa scienza multidisciplinare e interdisciplinare che si occupa, comunque, di ogni possibile declinazione del male? E poi, mi sono chiesto, potranno essere interessati alle cruente inclinazioni del delitto e della malvagità, ragazze e ragazzi che stanno maturando delle esperienze di formazione nel meraviglioso mondo dell’arte?
Dubbi che, forse poco opportunamente, avevo condiviso con una delle organizzatrici della cogestione, Eva Batzella,; la rappresentante d’istituto, con molta sicurezza, mi aveva risposto che invece c’erano state numerose richieste di adesione.
La cogestione, quella intelligente opportunità che le dirigenze più oculate adottano per far scegliere le proposte formative ai ragazzi stessi, che programmano e richiedono materie e tematiche di loro interesse: tra le tante proposte, la criminologia, appunto.
Due mattinate, quella di oggi e del 14 scorso, che hanno sovvertito ogni mia titubanza, ogni più ottimistica previsione, ogni timore.
L’aula piena oltre i limiti della capienza, una presenza prevalente di ragazze, platea composta con un grado di attenzione imbarazzante alla quale ho condiviso il piacere di essere lì per il valore aggiunto connotato dal fatto di essere stato invitato proprio da loro.
La proposta era stata attentamente ragionata, utile a far comprendere cosa sia la criminologia, quali siano i suoi campi di applicazione, i percorsi di formazione, le aree tematiche che la caratterizzano.; questo nell’ottica di un prosieguo di studi che possa essere per chi volesse intraprendere quel percorso di studi, il più proficuo e funzionale possibile.
Non ho raccontato storie noir, di cui sono pieni i crime channel, ma ho condiviso esperienza e conoscenza, lasciando comprendere quali siano le competenze necessarie per un criminologo, i settori di impiego, i guadagni, finanche le difficoltà.
L’obiettivo è stato pienamente centrato: il feedback favorevole profumava di entusiasmo, rispetto, propositi.
L’iniziativa a cui L’Agone ha fornito un contributo in termini di risorse umane, credo che possa far ritenere soddisfatti studenti e dirigenza che in momenti espressivi così, configurano l’essenza della buona scuola.
Gianluca Di Pietrantonio
Criminologo Forense