22 Dicembre, 2024
spot_imgspot_img

Liberi dal gioco d’azzardo, a Cerveteri si riflette sulle ludopatie

Una tematica importante quanto drammaticamente sempre più attuale quella affrontata sabato mattina nell’aula consiliare del Palazzo del Granarone di Cerveteri. Un’iniziativa promossa dal presidio territoriale di Cerveteri-Ladispoli dell’associazione Libera, che ha inteso porre l’attenzione sulle dipendenze da gioco e sui risvolti sottesi al mondo delle scommesse.

Ad aprire il convegno è stata la sindaca di Cerveteri Maria Elena Gubetti, che ha introdotto l’argomento della giornata esponendosi nella sua ferma disapprovazione a ogni forma di gioco d’azzardo, legalizzata e non e sottolineando le determinazioni della sua Amministrazione a rendere Cerveteri un comune slot-free. La prima cittadina ha raccontato commossa un episodio in cui è stata lei stessa a salvare una sua concittadina, vittima di ludopatia, dal tentativo di suicidio. Relatori d’eccellenza per affrontare la complessità delle argomentazioni all’ordine del giorno: Maurizio Fiasco, esperto della Consulta Nazionale Antiusura, Giuseppe Barletta, direttore UOAC SerD Asl Roma4, Gianluca Di Pietrantonio, responsabile della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Ladispoli e Manuela Colacchi, promotrice del progetto “Io gioco senza azzardo”.

Le riflessioni sono partite dalle esposizioni numeriche del fenomeno sul territorio: si parla di oltre 2600 persone con accessi alla dipendenza da gioco e stimati medi di oltre 10000€ di perdite pro capite. Ai dati allarmanti di crescita sul territorio sono conseguiti i dati ancora estremamente esigui delle persone che ancora vittime di ludopatia si rivolgono al SerD per percorsi di sostegno e recupero. Si è considerato l’impatto che le attività di scommesse e gioco sconsiderato hanno sui nuclei familiari dei giocatori compulsivi, nonché i riflessi di rischio delle infiltrazioni criminali sul territorio, mosse sempre da appetiti di guadagni illeciti che nel gioco d’azzardo trovano terreni più che fertili. I numerosi presenti, al termine del convegno, non hanno contenuto l’entusiastico apprezzamento per le tematiche trattate, proponendosi parti attive di una cassa di risonanza necessaria a proteggere soprattutto le fasce più esposte al rischio ludopatia; giovani e anziani, infatti, configurano le categorie maggiormente esposte al rischio di essere inghiottite nelle sabbie mobili del gioco compulsivo, che al pari di una Circe moderna, ammalia, falsamente promette, obnubila e irretisce migliaia di persone all’anno, prima di inghiottirle con le fauci mai sazie della bramosia. Come ha sostenuto il fondatore dell’associazione Libera, Luigi Ciotti, “il gioco d’azzardo è una piaga sociale che toglie la libertà, la dignità e anche la vita”.

Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone

Ultimi articoli