Riceviamo e pubblichiamo – Credo che quella di domenica 26 febbraio sia l’ultima occasione per cambiare il Partito Democratico. Ce lo chiedono milioni di elettori delusi e sfiduciati, molti dei quali si sono rifugiati nell’astensione dal voto e dalla partecipazione politica. Il PD va rifondato salvando l’idea originaria di un partito che fosse la casa di tutti i riformisti e di tutti i progressisti. Non possiamo darci l’obiettivo di fare un partitino che, incapace di allargare il proprio consenso, pensa in piccolo, rinunciando al proprio ruolo per affidarlo ad altri. Non siamo nati per questo. Allo stesso modo non siamo nati per essere il partito delle élite e della stabilità intesa come conservazione. Dobbiamo tornare ad essere Sinistra di popolo e forza di cambiamento. Dobbiamo darci una guida che rompa con la linea politica sbagliata degli ultimi anni e che rinnovi la classe dirigente. Per queste ragioni domenica sceglierò il Cambiamento e non la Novità, perché, con tutto il rispetto e la stima per Elly Schlein, credo convintamente che Stefano Bonaccini abbia gli strumenti, di militante politico di lungo corso e di ottimo amministratore, per produrre quello scatto in avanti, quel colpo di reni che serve oggi al partito democratico ed alla Sinistra del nostro paese.
Emiliano Minnucci