E’ ormai qualche mese che nella “Salvo D’Acquisto” di Bracciano è attivo il laboratorio teatrale per gli studenti. Una grande sfida. Consideriamo che il mondo vissuto dai giovani d’oggi è molto lontano da quello di Gigi Proietti o Eduardo De Filippo e, dunque, può risultare difficile far appassionare una generazione che scorre video su uno schermo al rumore delle tavole di un palco o al trucco di matita sotto gli occhi.
Ebbene, si inizia tra lo scetticismo e la curiosità di chi sa raccogliere anche le più bislacche sfide. Si consegnano i copioni ai ragazzi, si crea un gruppo di attori, uno di tecnici e uno di aiutanti alla regia. E si parte. Ogni mercoledì. Gli studenti sono una brillante quarta superiore; quindi ragazzi di 17, 18 anni.
Ognuno inizia a costruire la propria parte ed è qui che inizia la magia. Recitare significa mettersi nei panni di un altro, e nello specifico del personaggio che dobbiamo interpretare. Significa immaginare come l’altro si sente, cosa vive, quali sono le sue emozioni e questo aiuta anche a migliorare la capacità di comprendere il prossimo. Ed è cosi che gli studenti non solo indossano nuovi abiti, ma anche nuovi sentimenti ed emozioni.
Lo spettacolo cresce giorno dopo giorno fino alla sua rappresentazione che sarà per il mese di maggio, ma quello che davvero cresce è l’entusiasmo di un gruppo di ragazzi che considerava il teatro, fino allo scorso anno, un vecchio “televisore” in bianco e nero.
Recitare è una sfidam, affascinante ma comunque difficile, insidiosa. E si sa: più una sfida è difficile più accettarla e vincerla accresce la sicurezza e la stima verso noi stessi. Così è con il teatro. Uno studente insicuro e timido può trovare sul palco quelle certezze che poi gli saranno utili per vivere con più serenità e auto consapevolezza situazioni diverse della vita di tutti i giorni.
Alla fine del progetto teatrale gli studenti si spoglieranno, ovvio, dai panni dell’attore. Toglieranno poi il trucco dal viso e torneranno nel mondo reale. Siamo certi, però, che non potranno mai togliersi dal cuore quello che questo percorso gli sta regalando, e come diceva Gigi Proietti: “Viva er teatro, dove tutto è finto, ma niente c’è de farzo e questo è vero!”.
Alessio Adolini