Dall’11 al 19 marzo 2023 la Galleria Antonella Rizzo in via Pier Ginori Conti n. 8 a Trevignano Romano ospita “Visioni frammentate”, una mostra di Maria Carla Mancinelli, Marta Renzi e Gloria Tranchida. Le tre artiste, sebbene utilizzino differenti stili, poetiche e tecniche di pittura, con i loro lavori esprimono un dialogo ed evocano atmosfere che denotano una comunanza di “visioni” sul contemporaneo. In Visioni frammentate sono esposte opere in piccolo formato, frammenti quindi di questa produzione artistica più ampia e tutta da scoprire.
Maria Carla Mancinelli è pittrice e scultrice materica. La sua arte si dipana tra raffigurazione umana, paesaggi urbani e la ricerca della luce, in una visione ossimoricamente permeata di ateismo gnostico. Con la figura umana, rappresentata sempre in modo essenziale e stilizzato, vuole raccontare una specie consunta, ridotta all’osso, simbolo della precarietà della condizione umana. Come per un desiderio di fuga da questa consapevolezza, nasce il bisogno di abbandonarsi a oniriche raffigurazioni urbane, a contemplazioni di paesaggi immaginari, sfumati tra strati di nebbie. Su questi scenari rarefatti si abbattono esplosioni di luce, che sovrastano ogni opera dell’uomo e della natura. Sembra quasi un intervento del “divino”, una forza trascendente che annichilisce e mette a nudo le fragilità. E come in un cerchio, le opere si riverberano con una personale e sgomentata riflessione sulle difficoltà dell’esistenza e sull’impossibilità dell’uomo di cambiare il corso degli eventi.
La sua tecnica è contraddistinta da una sperimentazione continua di materiali diversi, acrilici, pigmenti naturali, carta, legno, stoffa, gesso, polvere di marmo, catrame, ferro, cere, paraffine e soprattutto cemento.
Marta Renzi utilizza prevalentemente la carta per i suoi lavori. Un amore, quello per la carta, che viene anche dalla grafica e dall’incisione con cui inizia il suo percorso artistico. Ma è dal 2019 che il suo lavoro diventa più sperimentale e si contamina con tecniche grafiche diverse. Il segno “puro”, lineare,si trasforma in “squarcio”, lacerazione, spacco; il gesto si espande, si libera e diventa pittura, monotipia, tecnica mista. Linguaggi diversi si contaminano. Nell’atto creativo non c’è premeditazione, c’è istinto. Un movimento spontaneo dell’animo che fa emergere immaginari inconsci, visioni intime di città possibili, compenetrazione tra l’interno e l’esterno, paesaggi fatti di intricate linee, di “altrove”. Spazialità astratta e antimateria, e sempre, il movimento. L’andare verso o l’uscire fuori.
Gloria Tranchida ha dedicato il suo lavoro artistico alla denuncia ambientale, ha iniziato ad esporre nel 2005 unendosi alla corrente degli artisti del riciclo, con un upcycling della carta e cartone finalizzata a valorizzare i materiali cartacei di scarto provenienti dai rifiuti, con una tecnica materica mista.
I quadri così realizzati sono stati raccolti in varie collezioni in catalogo, dedicate ai temi
dell’inquinamento ambientale, ai rifiuti industriali e ad alcuni tra i principali disastri ambientali da essi provocati sul territorio, l’insostenibilità delle città divenute invivibili, agli effetti del cambiamento climatico e allo sfruttamento del nostro territorio.
Sulla stessa linea e poetica ha poi proseguito anche utilizzando tecniche pittoriche classiche come l’olio e l’acrilico ma con una tecnica senza uso di pennelli, solo con spatole e lastrine di acciaio.