E’ stato presentato il disegno di legge, a prima firma dell’onorevole Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura della Camera, contro il meat sounding, che stabilisce le regole per la denominazione dei prodotti di origine vegetale.
Il provvedimento, “Disposizioni in materia di denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali“, ha l’obiettivo di tutelare le produzioni zootecniche del nostro Paese da coloro che vogliono offrire alternative di consumo, sfruttando i nomi normalmente riferiti a carne e prodotti a base di carne e la loro notorietà. Serve inoltre a garantire che i consumatori siano consapevoli delle differenze nutrizionali tra le due tipologie di prodotti.
In considerazione di questi obiettivi, per denominare un prodotto trasformato contenente proteine vegetali il disegno di legge propone di vietare l’uso di:
- denominazioni legali riferite alla carne, a una produzione a base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne;
- riferimenti a specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia o a un’anatomia animale;
- terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria;
- nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali.
L’iniziativa ha ricevuto il plauso di Assica. “Un’ottima iniziativa che attendevamo da tempo e per la quale ci siamo a lungo impegnati. – ha dichiarato Ruggero Lenti, presidente di Assica – Ringraziamo l’on.le Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario, e tutti gli onorevoli che hanno sottoscritto il disegno di legge.”
“Sono anni che assistiamo all’antipatico fenomeno di usurpazione dei nomi carnei da parte di prodotti che nulla hanno a che vedere con essa – ha proseguito Lenti. – É giusto restituire dignità ad un settore fatto di tanta competenza e capacità umana, tradizioni e impegno e investimenti quotidiani per migliorare cibi essenziali alla nostra alimentazione”.
Sotto il nome di meat sounding si annoverano tutti quei casi in cui il nome di un prodotto, tipicamente e tradizionalmente a base di carne, viene utilizzato su prodotti che non contengono carne, ma che sono invece ottenuti a partire da ingredienti vegetali. Inizialmente nato con i prodotti a base di soia, negli ultimi anni questo fenomeno si è diffuso ampiamente e rapidamente, interessando tutta una serie di prodotti a base vegetale che hanno un processo produttivo, un profilo nutrizionale e degli ingredienti che nulla hanno a che fare con gli originali da cui copiano il nome.
“Si tratta di prodotti assolutamente legittimi – osserva il presidente di Assica – ma che altrettanto legittimamente dovrebbero usare nomi distinti da quelli carnei: i prodotti a base di carne racchiudono un insieme di competenze umane, profili nutrizionali e valori anche culturali profondamente differenti rispetto alle imitazioni vegetali.”
La proposta di legge mira a fare chiarezza in tal senso, non solo per fornire una migliore informazione al consumatore, ma anche per garantire una concorrenza leale tra operatori del settore alimentare.
“Da sempre siamo attenti a questo fenomeno e alla corretta disciplina delle produzioni di carne suina e salumi: l’emanazione già nel 2005 del c.d. Decreto Salumi – fortemente voluto da Assica, precisa Lenti – che fissa regole certe per l’uso dei nomi dei principali prodotti di salumeria è la prova dell’impegno concreto che abbiamo profuso nel tema. Auspichiamo ora che il disegno di legge possa avanzare rapidamente e divenire presto legge per avere un quadro normativo sempre più moderno e completo. Anche questa è sostenibilità economica e sociale”. (fonte Ruminantia)