22 Dicembre, 2024
spot_imgspot_img

Oriolo Romano, a Palazzo Altieri un altro successo della Forum Clodii

L’associazione Forum Clodii di Bracciano, presidente Massimo Mondini, l’11 marzo ha celebrato la Festa della donna con la quarta rassegna “Storie di donne… donne nella storia”, che ben ha espresso la personalità femminile intesa come libertà, coraggio, ribellione in tre grandi protagoniste del XVI secolo. L’evento, tenuto nella “Sala degli Avi”, gremita di persone, è stato organizzato e curato fin nei dettagli da Cinzia Caccia, prima donna entrata nel direttivo della Forum Clodii, che ha introdotto con la sua passione e forza di donna questo evento di grande portata culturale, convinta che quando le donne si uniscono in sinergia possono veramente fare grandi cose. Un messaggio importante che mette in luce un pensiero profondo: chi sa ammirare la bellezza in tutte le sue forme, quella del Palazzo, del borgo, dello studio profondo in cui si sono impegnate le relatrici, la bellezza delle donne esaltate a Palazzo Altieri nella “Sala delle Belle”, non può che avere un animo sensibile. Chi si avvicina alla bellezza ha, dunque, sensibilità verso qualsiasi persona, verso ogni essere e ogni sofferenza per questo di fronte alla guerra che incombe sull’Europa lei pone un interrogativo: “Quale bellezza salverà il mondo?”.


Cinzia Caccia introduce il sindaco di Oriolo Emanuele Rallo, che porge gli auguri istituzionali e i saluti di benvenuto alla comunità presente; quindi, dà la parola alla direttrice di Palazzo Altieri, Valeria Di Giuseppe Di Paolo, che ha moderato con competenza tre relatrici di spessore nella storia dell’Arte: Elisabetta Mori, Angela della Corte, Silvia Sarli, note anche per le loro molteplici pubblicazioni. A loro il compito di illustrare, calandosi nella personalità femminile, la vita di tre donne che, nel 1500-1600, hanno lasciato un segno nella storia, che è giunto fino a noi.

Elisabetta Mori, studiosa dell’Archivio storico capitolino, e delle grandi famiglie romane, parla della forza di Eleonora di Toledo, la nobildonna spagnola, colta intelligente e determinata che sposò, nel 1539, Cosimo 1° de’ Medici. Con lui fece il suo ingresso a Firenze dove, grazie al suo spirito innovativo, assunse un ruolo di primissimo piano nella vita sociale, culturale e politica della città fino a cambiarne l’aspetto; “la barbara spagnola” che i fiorentini avevano osteggiato si era trasformata in una donna colta e di buon gusto, un riferimento per tutta la città.

Angela Dellacorte racconta la vita sorprendente e ribelle della pittrice Artemisia Gentileschi, che visse e dipinse fuori dagli schemi del proprio tempo. Era una giovanissima pittrice quando fu stuprata e, dopo la denuncia di stupro che fece il padre, dovette soffrire lunghi processi e violenze, fino alla torsione delle dita. Subì il disonore e fu considerata una
poco di buono; si sposò e sopportò il fallimento del suo matrimonio, ma fu la prima donna ammessa all’Accademia delle arti di disegno a Firenze. Capacità e tenacia la portarono a essere un’artista famosa, nonostante tutto.

Silvia Sarli illustra la vita di Laura Caterina, prima principessa Altieri a Oriolo. Era nipote del pontefice Clemente X (1590-1676) e fu moglie del primo principe di Oriolo, Gaspare Paluzzi Albertoni. Si può dire che lei fu la prima donna a passare il suo cognome al marito, al quale fece dare il nome Altieri (I-1720). Infatti Laura Caterina fece in modo che il cognome della sua famiglia, compresi i beni e lo stemma, passasse ai Paluzzi Albertoni, che divennero così “Paluzzi Altieri degli Albertoni”. Poi, con l’aiuto di Clemente X, che temeva l’estinzione degli Altieri per mancanza di eredi maschi, convinse la famiglia degli Albertoni a cambiare il loro cognome in Altieri. Il ritratto di Caterina e quelli di altre due nobildonne, forse Laura e Ortensia Mancini, dipinti dall’artista Jacob Ferdinand Voet (1639- 1689) giacevano nel castello di Racconigi (Cuneo); ora i tre ritratti sono a Oriolo e, dopo il convegno, li abbiamo ammirati nella “Sala delle Belle“. Arricchiscono la collezione della “Galleria delle Belle” che era stata realizzata nel Palazzo dallo stesso Jacob Ferdinand Voet verso la fine del Seicento, su commissione del principe Gaspare Altieri.

Al termine della rassegna l’associazione ha offerto un aperitivo e invitato i presenti a visitare la mostra sulle Belle a confronto. Un pomeriggio intenso con l’unico dispiacere che molte persone non hanno trovato posto in sala. Ancora una volta l’associazione Forum Clodii ha contribuito a conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.
Anna Maria Onelli
Redattrice L’agone

 

Ultimi articoli