23 Dicembre, 2024
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Acqua Claudia, domani taglio del nastro per la nuova sala riunioni

Sabato 18 marzo al parco archeologico naturalistico dell’Acqua Claudia dalle 16  alle ore 19 si svolgerà la festa del tesseramento di ECHA Aps e verrà inaugurata la nuova sala riunioni che verrà dedicata all’archeologo Roberto Vighi, la cerimonia sarà presenziata dalla Vicesindaco di Anguillara Sabazia Paola Fiorucci. L’associazione E.C.H.A. – European Cultural Heritage Association – Aps si occupa del prezioso sito archeologico dal 2019. La villa romana dell’Acqua Claudia, dimora risalente al I sec. a. C., costituisce una delle peculiarità del nostro territorio ed è ancora oggi un unicum della storia dell’archeologia: non è mai stata ritrovata, infatti, nessun’altra dimora al mondo con la particolare conformazione a forma di esedra e così antica. Nel Parco dell’Acqua Claudia troviamo reperti archeologici di pregio, ma anche interessanti emergenze di archeologia industriale, oltre che a essenze arboree secolari. ECHA sabato dedicherà la giornata alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione all’importanza dell’avanzamento degli scavi ma anche al mantenimento delle parti emerse del sito, esigenza maggiormente delineatasi alla luce del recente crollo di parte del criptoportico della villa romana. L’accadimento si è verificato durante la prima metà di gennaio 2023.

«L’area interessata dal cedimento – ci spiegano Paolo Lorizzo e Michele Magazzù, rispettivamente archeologo del Parco e Presidente dell’ECHA- afferisce a una sezione originale della residenza romana e il muro crollato aveva la funzione di contenere la spinta del secondo livello dell’antica dimora. Purtroppo, dopo duemila anni, si sono verificati piccoli ma graduali cedimenti del terreno e gli eventi meteorologici sempre più violenti hanno velocemente condotto a questo disastro».

«Per tutti noi di ECHA – prosegue il Presidente – si tratta di un evento abbastanza traumatico; i Soci hanno sempre lavorato con dedizione e passione alla valorizzazione di questo sito così bello e tanto importante, un vero e proprio unicum della storia costruttiva romana che merita maggiore attenzione da parte di studiosi e istituzioni. Nonostante tutte le attività di ricerca condotte e gli forzi profusi per rendere fruibile il sito e l’annesso parco naturalistico, i fondi da destinare alle attività di restauro sono sempre pochi e molto spesso bisogna intervenire per piccole attività di urgenza». La Sorgenti Clavdia Srl, proprietaria del bene, si è subito attivata al fine di trovare una soluzione a questo grande problema coinvolgendo immediatamente la Soprintendenza (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale) la quale si è resa disponibile a effettuare sopralluoghi e riunioni di coordinamento nell’ottica di una collaborazione proficua finalizzata alla salvaguardia e alla messa in sicurezza del bene vincolato.

Proprietà, Soprintendenza e ECHA stanno lavorando in sinergia per la messa a punto del progetto di restauro ma si tratta di un danno economico piuttosto importante (la cifra si aggira intorno ai 70.000 euro). «Ricordiamo che, grazie alla disponibilità di Sorgenti Clavdia Srl e alla collaborazione di ECHA, il sito solitamente è aperto al pubblico durante il periodo estivo, risulta pertanto urgente dare tempestivo avvio alle attività di restauro  – prosegue Magazzù – per il momento ci siamo visti costretti a sospendere tutta la programmazione degli eventi 2023 perché non siamo in grado di garantire gli adeguati parametri di sicurezza e non sappiamo ancora quando si darà avvio ai restauri, vogliamo comunque organizzare qualche visita guidata al sito».

Al fine di dare seguito agli interventi più urgenti, ECHA ha lanciato una raccolta fondi i cui dettagli sono elencati sul sito e sui canali Social dell’Associazione. Grazie alla rete di contatti creata in questi anni, molti aiuti stanno giungendo (anche dall’estero) ma risulta importante il contributo di tutti perché il sito possa continuare a splendere e a essere coerentemente tramandato alle future generazioni.
Marzia Onorato
Redattrice L’agone

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