Al Liceo Vian il quarto tavolo interistituzionale contro la violenza di genere
Un evento significativo quello tenutosi nell’aula magna del Liceo Vian di Bracciano questa mattina; un cambio di passo rispetto all’ordinaria tipicizzazione scolastica, improntata sulla didattica tradizionalmente concepita. Una scuola che vuole essere di più di una enucleazione di concetti, di una sistematicità di programmi, di un’asettica piattaforma di insegnamenti metodici pur sempre preziosi, ma probabilmente non più sufficienti a formare donne e uomini di questi giorni complessi.
Questa consapevolezza è l’encomiabile pregio della dirigente scolastica del Vian, Lucia Lolli, che non perde occasione per dimostrare di avere una visione più ambiziosa e alta del concetto di scuola. Con ogni proposta extracurriculare la Preside rende vivo quanto affermato dal Sommo Poeta, Dante Alghieri:“apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi dentro, chè non fa scienza senza lo ritenere avere inteso”. Ghiotta, a tal fine, l’occasione di portare nella sua scuola un tavolo tecnico di professionisti intenti a coordinarsi per elaborare piani d’azione contro la violenza di genere; questo è stato l’evento di stamattina, che ha riunito in aula magna la Dirigente Generale della ASLRM4, Cristina Matranga, il Procuratore della Repubblica di Civitavecchia, dott.Gentile, la Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, dott.ssa Cuzzocrea, e poi ancora avvocati, medici, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, Dirigenti scolastici, rappresentanti di associazioni antiviolenza di spessore nazionale. Una scuola come fucina di strategie operative per contrastare l’odioso fenomeno della violenza in genere, e non solo di genere; un proposito di fare rete che non può prescindere dalle istituzioni scolastiche, coinvolgendo gli studenti e sensibilizzandoli a essere protagonisti e non spettatori.
Sembrava quasi irreale il colpo d’occhio che ha riunito elevati profili professionali all’entusiastica curiosità degli alunni, presenti numerosi a colorare quei propositi importanti con le tinte tenui dell’immediatezza. Ho ascoltato con attenzione le parole del Procuratore che, dal disincanto della sua posizione, ha definito il fenomeno della violenza endemico e non del tutto eliminabile; guardandomi intorno, invece, ho respirato profumo di possibilità, rassicurandomi nel prendere parte a quelle pianificazioni strategiche decise e competenti. In quella sede accademica ho visto un esercito in addestramento, convinto di poter vincere la guerra culturale contro ogni forma di violenza, partendo proprio dai progetti di donne e uomini che lì vi si formano.
Linguaggi diversi con propositi comuni per esprimere un’opposizione ferma a ogni configurazione di sopruso, a qualsiasi forma di prevaricazione, fosse solo verbale. Quei soldati del buon proposito stanno affinando le loro strategie operative per prevenire ogni forma di coercizione, proteggere ogni donna, perseguire e punire qualsiasi brutalità, promuovere e sostenere iniziative e attività di supporto. Al termine dei lavori è rimasta una bella sensazione di compiutezza, una fiamma accesa sulla via delle aspettative e gli occhi commossi della Preside Lolli, che ancora una volta ha costruito straordinarietà dall’ordinario del suo incarico.
Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone