Giovedì scorso nella cornice del lago di Bracciano si è tenuta la presentazione del libro ‘Il sogno e la creatività – non c’è nulla di più concreto della fantasia’ di Dianella Viola. L’autrice, psichiatra e psicoterapeuta, appassionata di antropologia evoluzionistica, etologia animale e altre discipline, alla presentazione è stata introdotta e presentata dalla professoressa Patrizia Bellesi. L’evento, patrocinato da Lions Club Bracciano Anguillara S. Monti Sabatini (presente al tavolo il presidente Pietro Lombardo), ha visto una partecipazione numerosa e ha suscitato molto interesse nei presenti che non hanno esitato a fare delle domande all’autrice.
La scrittrice ha iniziato la platea al suo lavoro parlando dell’importanza del sognare in quanto i sogni entrano nella realtà della veglia; hanno inoltre una funzione rigenerativa sia fisicamente che psichicamente come già Aristotele aveva intuito, ha spiegato, proseguendo con l’esporre la risposta alla domanda sul perché scrivere un libro sul sogno: il libro è un mezzo di diffusione che in quanto tale può diffonderne la cultura del sogno che non appartiene all’occidente (a esclusione della chiave patologica) come invece è radicata nella tradizione orientale.
L’opera in questione è divisa in due parti. La prima tratta un racconto in cui i nostri antichi antenati cominciano a ricordare il sogno; narra di due realtà – una interna e una esterna – il mondo interno crea la capacità di immaginazione (nella mente) che viene riportata nel mondo esterno (nella realtà): questo apre alla creatività e al sacro. Troviamo testimonianza dell’embrione di questo processo – per ciò che concerne i nostri avi – nelle grotte e nei loro graffiti. Questo processo di capacità creativa, inoltre, è alla base della capacità creativa di trovare ‘soluzioni’ nell’affrontare gli eventi della vita.
La seconda parte è incentrata sulla fame di sogni che ha l’individuo. Sul mercato ci sono tanti prodotti che non si mangiano e non si bevono – e non sono di prima necessità quotidiana in generale – ma che ci fanno sognare come film, libri, teatro, cinema, musica che fanno vivere a un livello altro rispetto a uno stato psicologico abituale: il ‘mercato dei sogni’ (bisogna però tenere presente che sono i sogni di altri in cui ci immergiamo e non sono i nostri). C’è poi il ‘mercato dei sogni’ negativo, quello che coinvolge le dipendenze da alcool, da droghe e gioco d’azzardo.
L’autrice ci racconta come sia importante che non si parcheggino i bambini davanti alla televisione e ai videogiochi ma quanto sia altrettanto importante che ci sia un ritorno al raccontare loro le favole e farli parlare dei loro sogni per stimolarne la creatività, non intesa come arte ma come creatività di pensiero che si traduce in applicazione pratica. I sogni ci parlano e ci mandano dei messaggi e delle sensazioni che guidano la nostra vita reale.
Abbiamo posto una domanda alla scrittrice del libro.
Il sogno oltre ad attingere dal nostro inconscio, attinge anche altrove? Intendo dire quella circostanza in cui siamo davanti a un sogno premonitore, ad esempio, di quale ‘contenitore’ è derivazione?
«Nel libro parlo dei sogni premonitori e ipotizzo che un sogno premonitore di un evento che si verifica dopo un breve periodo di tempo dal sogno può essere semplicemente un processo di associazione di una serie di elementi, già in nostro possesso, che possono far prevedere l’evento stesso. Questo significa che se non fossimo costantemente concentrati durante la veglia in continui impegni e pensassimo, nello specifico, all’evento che verrà predetto nel sogno, potremmo, da svegli, predire ugualmente quell’evento. Ma la nostra mente e la nostra emotività sono nella giornata talmente prese dalle attività lavorative, familiari e personali, che non riusciamo ad avere uno stato di rilassamento tale da poter avere una predizione. Durante il sogno l’ansia del fare si placa e possiamo permetterci di avere i sogni premonitori o anche sogni che ci avvisano di problemi che abbiamo trascurato.
Più complesso è, invece, un sogno premonitore di un evento che si verifica dopo un tempo molto più lungo. Qui torniamo a parlare dell’origine dei sogni. Qual è l’origine dei sogni? Un fisiologo parlerebbe di un automatismo delle connessioni sinaptiche dei neuroni (cellule del sistema nervoso), uno psicanalista direbbe che è il nostro inconscio che ci invia dei messaggi criptati, gli antichi Greci direbbero che sono messaggi degli dei e molte religioni direbbero che sono messaggi degli Spiriti.
Forse tutti hanno ragione, per questo nel libro parlo del sogno come di un Portale attraverso il quale si può accedere a molti mondi di cui non sappiamo nulla. Nella maggior parte dei casi con il sogno ci muoviamo nella realtà che ci circonda, ma a volte ci giungono sogni la cui comprensione è difficile od impossibile. Allora, può essere, che questi siano messaggi di mondi che si rivelano noi, senza che, però, si possa giungere a conoscere la loro vera essenza».
Marzia Onorato
Redattrice L’agone
L’agone, presente all’evento, si complimenta con l’autrice