Raggiungere i propri obiettivi non è semplice: richiede impegno, sacrifici e costanza. Quando si è sul punto di mollare bisogna tenere duro ed avere forza. Masha Giordano, giovane nuotatrice dell’Athena Sporting Club di Bracciano, è il perfetto esempio di chi, con passione, è riuscito a raggiungere i propri sogni. Infatti, nella disciplina di salvamento, la giovane Masha ha realizzato un record mondiale nella categoria giovanile. In questo articolo ci racconta la sua storia, il suo record e le difficoltà incontrate, concludendo con un consiglio per tutti i lettori.
Parlaci un po’ di te!
Mi chiamo Masha Giordano, ho fatto 18 anni a novembre, frequento il liceo linguistico Esabac e durante la mia giornata vado a scuola, in piscina e in palestra.
Quando hai iniziato a fare salvamento?
Fin da piccola ho sempre fatto questo sport, salvamento. Poi all’età di 9 anni ho iniziato a farlo in modo agonistico. Fino a quattro anni fa mi allenavo a Manziana, poi siamo venuti a Bracciano all’Athena Sporting Club. Il mio allenatore è Stefano Sidoretti, da sempre. È stato proprio lui che mi ha fatto conoscere questo sport del quale mi sono appassionata successivamente.
I risultati si son visti fin da subito?
Fino a tre/quattro anni fa non ero molto forte, infatti alle gare con il manichino per esempio non riuscivo a trasportarlo bene, lo facevo sempre a dorso perché avevo difficoltà. Ma Stefano, che ha sempre creduto in me, mi ha detto di provare a fare cose nuove, come trasporto a stile; sono migliorata piano piano ed i risultati si sono visti.
Hai mai incontrato difficoltà o avuto ripensamenti?
Non ho mai pensato seriamente di lasciare il salvamento, ma come succede a tutti, ci sono stati dei momenti (ad esempio quando una gara andava male) in cui pensavo di allenarmi di meno, lasciando l’agonismo ma continuando a farlo solo perché mi piaceva.
Qual è la tua gara preferita?
La mia gara preferita sono i 100 metri pinne manichino e torpedo. All’inizio non ero molto pratica ma successivamente, dopo aver fatto il record italiano e il record del mondo, oltre ad essere la gara a cui sono più ‘legata’ è anche quella su cui punto di più.
Qual è stata la tua gara più recente?
Gli italiani a Riccione. Le prime due gare sono andate malissimo, ma poi al torpedo ci sono andata proprio con una testa diversa perché so che è la mia gara e non potevo buttare tutto il lavoro fatto solo perché erano andate male le altre gare. Sono partita con Federica Volpini, che ha il record del mondo assoluto.
Raccontaci del tuo record mondiale!
Il record mondiale l’ho fatto a Gorizia. Lo volevo già fare due anni fa ma ho aspettato visto che avevo ancora tempo prima di raggiungere l’età per la categoria senior (quella successiva). Due anni sono passati velocemente e alla fine mi sono ritrovata a doverlo fare all’ultima gara nella categoria giovanile. Sarei riuscita anche a farlo prima se solo la piscina di Civitavecchia fosse convalidata per i record.
Cosa hai provato quando ti hanno convocato alle nazionali?
Prima che mi arrivasse la convocazione per gli Europei avevo già fatto diversi collegiali sempre con la nazionale, ma non ero sicura che mi avrebbero convocato. Sono stata contenta, la prima atleta di Stefano e dell’Athena che è stata convocata alle nazionali, siamo stati contenti e abbiamo fatto anche una festa. Alla prima gara con la nazionale è venuto anche Stefano. Per entrare in Spagna si è addirittura finto un fotografo per vedermi e fare il tifo.
Quindi… che rapporto hai con il tuo allenatore?
Litighiamo come giusto che sia, però abbiamo un bel rapporto. Lo conosco da quando ho 6 anni, quindi non è solo l’allenatore, ormai fa parte della famiglia! Mi ci confido anche ma solo ogni tanto perché non sa tenere i segreti. Quando una gara va male mi sgrida come è giusto che sia, ma mi sprona molto.
E invece con la squadra?
Giustamente vedendoci tutti i giorni, come con Stefano, è normale che ci siano dei litigi ma alla fine siamo proprio una famiglia: ridiamo, scherziamo, ci vediamo anche fuori, ci diciamo letteralmente tutto. Abbiamo un bel rapporto anche se ogni tanto ci sono delle piccole incomprensioni. Se dovessi mettere a confronto il rapporto che ho con la mia squadra e quello che ho con la nazionale direi che sono proprio due cose diverse. La nazionale è comunque stupenda, però anche la squadra con cui ti alleni tutti i giorni è importante: il nuoto è uno sport individuale perché quando parti la gara la fai te, però anche l’allenamento con le persone giuste è importante.
Come ti trovi con la nazionale italiana?
Ho fatto due nazionali giovanili. Alla prima ero terrorizzata, vedevo l’allenatore della nazionale, Giovanni Anselmetti, come una persona molto severa, avevo proprio il mutismo selettivo perché non parlavo mai dato che avevo paura di dire qualcosa di sbagliato. Alla fine però ci vado un sacco d’accordo, anche con gli atleti. Ho fatto due nazionali ed in entrambe sono state convocate insieme a me due ragazze, Valentina Pasquino e Gioia Mazzi, con cui ho legato molto, infatti ci vediamo anche fuori dalle gare perché si è instaurato proprio un bel rapporto.
Come riesci a gestire la scuola e lo sport?
Cerco sempre di avvantaggiarmi i compiti a scuola. Per fortuna c’è una mia amica che mi aiuta molto, mi manda gli appunti e non pretende nulla in cambio perché capisce la mia situazione. Molto spesso mi capita di stare sveglia per studiare fino alle due di notte, specialmente quest’anno che ho la maturità. Alla fine però studio fino a tardi con piacere perché so che il giorno dopo a scuola c’è un ambiente che mi trasmette serenità e, soprattutto, sono felice di andare agli allenamenti. Vado d’accordo con i miei compagni ma, quando mi chiedono di uscire, devo quasi sempre rifiutare perché devo allenarmi, ma nonostante ciò non si stancano mai di chiedermelo. Come normale che sia non si va d’accordo con tutti, ma c’è il mio gruppetto che mi chiede sempre come sono andate le gare, che mi fa il tifo da lontano e che quando vanno male mi tira su di morale.
Cosa ti aspetti dalle prossime gare?
Le prossime gare saranno gli assoluti a maggio a Riccione. Spero di migliorare i tempi perché il mio obbiettivo è entrare nella nazione assoluta. La cosa più importante è divertirsi, anche perché la trasferta di maggio è la più bella.
Che consiglio daresti alle persone?
Io non sono mai stata una di quelle ragazze che aveva l’acquaticità in corpo, mi sono dovuta allenare tanto. Il consiglio che mi sento di dare è quello di non arrendersi mai: se vuoi fare qualcosa devi provarci finché non ci riesci. Le persone vicine a me sono state fondamentali, senza la mia famiglia e Stefano non ce l’avrei fatta.
Infine… cosa è per te il nuoto?
Per me il nuoto è tutto. Penso che se smettessi di nuotare passerei tutti i pomeriggi sul divano. Infatti la mia giornata inizia proprio con gli allenamenti. Non nuotare sarebbe come lasciare una parte della mia vita. La mia squadra è diventata come una seconda famiglia.
Per me è stato anche un motivo di crescita personale: se alla Masha di tre anni fa andava male una gara, faceva male tutto il campionato.
Valentina D’Attilio, Marta Sborzacchi, Sara Ferretti