Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° marzo 2023 la bolletta del gas scende del 13,4% nel mercato tutelato.
“Bene, ottima notizia. Ma i guai non sono finiti. Pende, infatti, come una spada di Damocle, una tassa occulta da quasi 500 euro. La decisione del Governo di ripristinare il 65% degli oneri di sistema in aprile e il 100% a partire da luglio, comporta, infatti, a regime, un aggravio in bolletta pari a 459 euro. Una scelta gravissima se si considera che, nonostante il calo di oggi e gli sconti fiscali tutti ancora in vigore, le bollette restano lo stesso più elevate rispetto ai tempi normali” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori
Secondo lo studio dell’Unc, infatti, se per una famiglia tipo in tutela il -13,4% significa spendere 162 euro in meno su base annua, la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° marzo 2023 al 29 febbraio 2024, nell’ipotesi di prezzi costanti), pur non quantificando il ripristino degli oneri, resta alla cifra notevole di 1048 euro, che sommati ai 641 della luce scattati ad aprile, determinano una stangata complessiva pari a 1689 euro.
Inoltre, se il prezzo del gas oggi scende del 13,4% rispetto a quello di febbraio 2023, rispetto al periodo pre-crisi, ossia nel confronto con marzo 2021 è ancora maggiore del 6%. Rispetto, poi, alla spesa annua del 2020, ultimo anno regolare, pari a 975 euro, ora si pagano ancora 73 euro in più, +7,5 per cento. Se a queste cifre aggiungiamo i 459 euro tra poco in arrivo, il divario diventa lunare.