Il Comune di Trevignano Romano ha siglato la collaborazione con la Fondazione Patrizio Paoletti Ente Filantropico ed Ente di Ricerca iscritto all’Anagrafe del MIUR, per sostenere fattivamente la campagna di raccolta fondi grazie alla quale tanti operatori qualificati inviati dalla stessa Fondazione stanno sostenendo le popolazioni colpite dal disastro. Il terremoto del 6 febbraio scorso e le scosse che continuano a colpire la Turchia e la Siria hanno provocato oltre 40.000 vittime. Sono più di 85.000 i feriti e oltre 100.000 gli sfollati tra cui tantissimi bambini.
La visione degli effetti di un disastro naturale, delle tragedie che portano vittime, feriti, distruzione, ci colpiscono duramente. La nostra comunità, come già ampiamente dimostrato in altre drammatiche occasioni, si mobilita per realizzare tutte quelle azioni che, anche a distanza, rendono possibile un intervento d’urgenza. In questo caso chiediamo a tutti di sostenere le attività di soccorso e assistenza con un gesto concreto, una donazione economica, ognuno per le sue possibilità.
L’obbiettivo del progetto che sosteniamo è quello di agire con azioni concrete per facilitare una normalità nuova, consapevoli che sarà lunga e complessa, segnata da ferite e macerie che solo in superficie possono sembrare rimosse, superate, dimenticate, lasciando effetti psicologici, impronte persistenti, che il tempo non riesce a cancellare completamente.
Siglando la collaborazione con la Fondazione Patrizio Paoletti vogliamo agire con particolare attenzione alle azioni da intraprendere verso la popolazione infantile, la più indifesa, che sviluppa sintomi di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico. I bambini vittime innocenti della tragedia del terremoto Turchia-Siria devono poter maturare quella che, le parole adulte, chiamano resilienza, un superpotere per imparare ad assorbire l’urto senza rompersi. Ignorare i segnali che arrivano, minimizzarli, può portare ad un danno permanente. Il progetto prevede la formazione e l’accompagnamento nella gestione delle operazioni dei soccorritori, degli operatori, del personale qualificato coinvolto nelle operazioni, della popolazione stessa per comprendere e riconoscere i sintomi debilitanti.
È necessario dunque rispondere all’emergenza con messaggi chiari e, nei confronti dei bambini, creare delle modalità dando loro risposte semplici, spiegando quello che è successo, quello che sta accadendo e quello che accadrà. Il linguaggio deve tenere conto dell’età e diverso è l’approccio verso i bambini e verso i genitori o comunque gli adulti che compongono il vecchio o nuovo nucleo comunitario.
Quella che viene definita l’analisi del prima, del durante e del dopo è fondamentale per acquisire consapevolezza e lucidità. La Fondazione Patrizio Paoletti è scesa in campo dal 2009, in Abruzzo, ad Haiti, in Emilia Romagna, in Centro Italia fino ad arrivare al 2019 per il Ponte Morandi. Ecco perché, considerando importante ed efficace il progetto “Emergenza terremoto Turchia-Siria: insieme per il benessere psico-fisico dei bambini” abbiamo deciso di sostenerlo.
Strategico lavorare per la prevenzione del disagio psico-emotivo a lungo termine, rivolgendoci con particolare attenzione, verso i bambini. Due i piani di azione che, come Comune di Trevignano Romano, abbiamo deciso di attuare: una raccolta finanziaria da devolvere alla Fondazione Patrizio Paoletti per le finalità dell’intervento assistenziale su oltre 5.000 famiglie della provincia di Hatay, a 25 km dall’epicentro e la contestuale diffusione della campagna conoscitiva del progetto. Diffondere per consentire di ampliare la platea e mostrare le reali situazioni post-evento, sollecitando la nostra comunità a sostenere finanziariamente la realizzazione delle azioni necessarie.
Con la causale “Terremoto Turchia-Siria” potranno essere effettuate donazioni liberali sul conto corrente della Tesoreria comunale, IBAN IT13Y0878739470000000000011.
Insieme si può! È una chiamata, un appello a renderci non solo emozionalmente disponibili verso una popolazione colpita da un disastro naturale, ma per abituarci a pensare plurale, a sottoscrivere anche personalmente un intervento concreto a favore dei più deboli.