22 Novembre, 2024
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Grande partecipazione di turisti in questo avvio di primavera

Comprensorio Sabatino, quadrante Roma nord e bassa Tuscia

Cari lettori,

dopo aver visto tantissima gente in questi giorni, nei nostri meravigliosi paesi, ci siamo chiesti qual è lo sviluppo dell’economia e delle società europee oggi possibile e auspicabile? In quale direzione vanno orientati gli investimenti?

Se il treno deragliato viene rimesso sugli stessi binari di prima finiremo per farci di nuovo male. Per uscire da questo intreccio micidiale di crisi – economica, sociale, ambientale – la via maestra per noi è quella di una vera svolta epocale, partendo dalla Scuola e dalla costruzione di una vera Classe Politica e Dirigenziale.

Fatemi aggiungere una breve considerazione sull’Italia. I vari Governi che si sono succeduti in questi anni hanno, a parole, impresso all’azione di governo il cambio di passo che forse ci voleva, ma con risultati poco concreti.

Al Governo e alla nuova classe politico-amministrativa, chiediamo – proprio perché l’obiettivo è quello di tirar fuori l’Italia dalla crisi – di orientare la propria politica economica attorno a quella che più volte abbiamo definito come una via italiana alla  green economy o per restare ai tempi “Transizione Ecologica”.

Un’ “Italia che fa l’Italia”, partendo dai Territori,

come amano gli Italiani. Un’Italia capace di innestare la rivoluzione dell’economia verde sulle proprie vocazioni, sul patrimonio di bellezza e di civiltà, sulla qualità delle produzioni e dei territori da cui nasce la forza del Made in Italy.

Le meraviglie che incorporano il nostro Territorio, vanno senza si e senza ma, valorizzati sempre, con la prospettiva di lavoro, di infrastrutture serie e credibili.

Questa deve essere la stella polare che orienta l’azione del governo, delle Regioni, Province, Comuni, Parchi, Consorzi, Università Agrarie, ecc.

Tanto più perché già oggi l’Italia – nonostante l’assenza di politiche pubbliche organiche e coerenti a sostegno della green economy – ha raggiunto risultati per molti versi inattesi.

Questo ci dice quali straordinarie potenzialità può avere l’Italia. Se siamo riusciti ad arrivare fin qui nonostante l’assenza di adeguate politiche di sostegno alla green economy, proviamo a immaginare quali traguardi potremmo raggiungere se il governo facesse una scelta netta in questa direzione.

L’Italia non è un paese senza futuro. Abbiamo un’opportunità enorme da cogliere. Dipende da noi.

Per l’associazione culturale no èrofit L’agone nuovo
Il presidente  Giovanni Furgiuele

 

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