28 Dicembre, 2024
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A proposito di volo militare…

Scramble, questa parola è nota ai piloti intercettori e lo è ancora di più ai piloti della
difesa aerea ai tempi dello “ Starfighter” quando, in meno di 5 minuti, la
coppia d’allarme doveva decollare per intercettare la traccia assegnata dai
radar della difesa aerea.
Avevo da pochi mesi raggiunto la qualifica di pilota “Combat Ready”e la
tensione, quella sera del 15 aprile del 1986 in terra di Trinacria, si palpava
nell’aria.
La notte precedente c’era stato l’attacco americano in Libia ed i piloti del IX
di stanza a Sigonella mantenevano la massima prontezza operativa ;
improvvisamente verso le 17:00 , al suono della sirena di allarme, toccava
decollare alla coppia di F-104 dove io ero gregario, giovane tenente al primo
Scramble reale.
Ricordo la corsa frenetica, la mente che spingeva avanti il pensiero per
ricordare le azioni da fare, con metodo, a memoria, in sicurezza, per salire a
bordo e legarsi con l’aiuto dello specialista, mettere in moto il J-79, la
comunicazione radio con il “leader” e con la torre di controllo, la procedura
delle spine di sicurezza dei missili e poi il decollo a 7 secondi dal capo
coppia.
Dopo il decollo cambiammo subito la frequenza radio e passamo con il
controllore della difesa aerea : “ GA …. left turn headind 220°…. climb 370
Angels… accelerate max speed… supersonic”.
Il leader chiese informazioni sulla minaccia ed il controllore rispose testuali
parole: “ Dovete controllare se l’isola di Lampedusa è stata bombardata o
cannoneggiata”.
Il silenzio che seguì quella frase ancora me lo ricordo; bruciammo
letteralmente le 160NM che ci separavano dall’isola, armai i missili e lasciai
precauzionalmente come unica sicura il pin sulla cloche.
Scendemmo rapidamente a 300-500 feet mantenendo una formazione
tattica difensiva e con il cuore in gola perlustrammo l’isola cercando di
contattare la TWR di controllo dell’aeroporto di Lampedusa. Nessuna
risposta, calma piatta . Dopo avere fatto il riporto al controllore della difesa
mantenemmo l’area per ancora 20 minuti fino a quando non ci venne dato il
cambio da un’altra coppia di F 104 provenienti da Trapani Birgi.
Solo allora l’adrenalina “a mille” che mi aveva inondato il corpo e la mente
iniziò a calare. Non male, pensai, come prima missione operativa a bordo
dello “Spillone”!
Renato Mericio

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