Le risorse del Pnrr che il Governo è in procinto di ridiscutere con Bruxelles “potrebbero essere utilizzate per potenziare la prestazione universale sulla non autosufficienza prevista dalla recente legge delega varata dal Governo lo scorso 21 marzo”. Ne è convinto Fabrizio Marra, responsabile di CNA Pensionati Lazio e di Viterbo e Civitavecchia.
È infatti questa una delle richieste che CNA Pensionati ha avanzato in Senato nel corso del convegno “Silver Economy: il benessere delle persone al centro delle nuove politiche di protezione sociale”, cui ha partecipato una delegazione di CNA Pensionati di Viterbo e Civitavecchia formata, oltre che da Marra, dal presidente Giuliano Nisi e da Alberto Menichetti, componente del direttivo di CNA Pensionati di Viterbo e Civitavecchia.
Al convegno erano presenti – fra gli altri – Anna Rossomando vicepresidente del Senato; Elena Murelli, della Commissione affari sociali e sanità del Senato; Sandra Zampa della stessa commissione così come Ignazio Zullo che nel suo intervento ha invitato CNA Pensionati a partecipare ai lavori dell’Intergruppo Parlamentare per l’Invecchiamento Attivo appena ricostituito.
“Secondo l’Istat le persone con più di 65 anni sono in Italia quasi 14 milioni, pari al 23% della popolazione – ha detto Giovanni Giungi presidente nazionale di CNA Pensionati – e non è un caso che sia proprio il Pnrr ad assicurare verso questa categoria circa 10 miliardi di euro, considerando la maggior parte delle misure presenti nella Missione 6 e alcune più specifiche e dedicate della Missione 5”.
“Noi crediamo – ha aggiunto – che occorra spendere bene queste risorse, coinvolgendo in particolare coloro che ne saranno i principali beneficiari, come i sindacati dei pensionati, il mondo del terzo settore, le professioni sanitarie. Proprio per questo abbiamo presentato oggi il nostro Osservatorio permanente sulla silver economy dedicato ai temi sanitari e alla telemedicina”.
Secondo CNA Pensionati occorre infatti “intervenire potenziando la medicina territoriale; investendo e gestendo le nuove tecnologie; costruendo città sostenibili a misura di terza età – è il commento di Nisi – e immaginando l’introduzione di sostegni per incentivare la domotica nelle case degli anziani”.
“La risposta per un nuovo welfare non è la privatizzazione di servizi pubblici, bensì la costruzione di un sistema ispirato alla sussidiarietà – ha chiarito Dario Costantini presidente nazionale CNA in conclusione del convegno – altro tema centrale da risolvere è quello degli anziani soli, aumentati del 24% negli ultimi 12 anni. Un dato significativo che va attenzionato e che ci obbliga come Paese a fare sforzi ulteriori di assistenza alla persona. Anche per questo il Pnrr rappresenta la sfida principale per l’Italia e il termine fallimento non è contemplato. La sfida per la politica è quella di guardare in avanti, ma di farlo come non è mai stato fatto fino ad ora. E proprio i pensionati devono essere i più contenti perché è un discorso che riguarda soprattutto loro. L’Italia realizzerà il Pnrr se verranno coinvolte le imprese private, le nostre micro e piccole imprese, attivando anche investimenti privati. Al tempo stesso va superato il dualismo culturale tra Stato e privati. Non sono alternativi, ma devono essere complementari”.