Da martedì 11 aprile fuori dagli stabilimenti dell’azienda Ariete Fattoria Lattesano S.p.a., è presente un presidio di allevatori afferenti alla Cooperativa Lattepiù, cooperativa di produttori di latte vaccino del Lazio. La tensione insorta tra le parti, è legata alle ultime vicissitudini emerse sul prezzo del latte. Conoscendo la delicatezza del problema, e l’importanza per i consumatori di reperire un prodotto locale, la nostra redazione ha voluto dare voce ad ambedue gli attori con la speranza che trovino al più presto un punto di incontro che soddisfi entrambe le parti.
“La nostra protesta vuole accendere i riflettori a livello mediatico sul problema legato al prezzo del latte – inizia così Valentino Vela, presidente della Cooperativa Lattepiù che prosegue – stiamo lavorando in perdita, il prezzo che ci viene riconosciuto è troppo basso, e non siamo solo noi a dirlo. Nel mese di marzo ISMEA, l’Istituto per studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo, ha pubblicato l’analisi svolta nella regione Lazio nel periodo maggio 2022 – gennaio 2023 su un campione di stalle della nostra cooperativa, da cui è emersa una stima del costo di produzione del latte pari a 0,65 euro/litro. Il prezzo che attualmente tutto il comparto industriale sta riconoscendo agli allevatori si aggira attorno ai 0,60 euro/litro, mentre la leadership di Lattesano ha deciso di abbassarlo a 0,57 euro/litro. La nostra Cooperativa non ha accettato tale riduzione ed ha fatturato al costo pattuito in precedenza, cosa che ha provocato una profonda spaccatura, culminata con la comunicazione da parte dell’industria, di interrompere temporaneamente l’acquisto del latte proveniente dalla Lattepiù. Il preavviso di soli quattro giorni espone la nostra Cooperativa a grosse problematiche, innanzitutto legate alla mancanza di una diversa dislocazione del latte, che su un prodotto fresco altamente deperibile rende tutto ancora più difficile, e, non meno importante, al mancato rispetto degli accordi di filiera che rischiano di far perdere i sostegni della PAC agli allevatori conferenti. Siamo costretti – conclude il presidente Vela – a mandare allo smaltimento il latte come fosse un rifiuto, non ci aspettavamo tale indifferenza e insensibilità da un’industria come Lattesano che ha altresì sempre dichiarato la sua vicinanza al territorio e alla sostenibilità del comparto zootecnico”.
Diverso il punto di vista dell’azienda Ariete Fattoria Lattesano S.p.A. che spiega la situazione con queste parole:
“Nessun allarmismo, Fattoria Latte Sano non farà mancare il latte fresco LOCALE sulle tavole dei romani e dei consumatori.” A garantirlo è il presidente dell’azienda laziale lattiero casearia Marco Lorenzoni a seguito delle proteste in corso da ieri (martedì 11 aprile n.d.r.) sul prezzo del latte agli allevatori da parte di una delle cooperative conferente, la Lattepiù presente davanti allo stabilimento produttivo dell’impresa di trasformazione di Via della Muratella a Roma per una richiesta di prezzo avanzata della cooperativa di 60 centesimi/litro contro i 57 centesimi proposti dalla Fattoria Latte Sano, in linea con il prezzo medio di mercato. “In settanta anni di attività mai c’ è stato una protesta davanti al nostro stabilimento. Nonostante l’agitazione – afferma Lorenzoni – garantiremo il latte ai romani grazie anche alle altre cooperative conferenti che hanno garantito di compensare il prodotto. Una collaborazione forte perché come azienda condividiamo le problematiche di mercato con gli operatori”. “La protesta di Latte Più si è manifestata – aggiunge Lorenzoni – con il cartello il Latte del Lazio siamo noi. Per noi Latte Più rappresenta solo il 10% del prodotto conferito, il 90% lo conferiscono alla Centrale del Latte di Roma. Inoltre la loro protesta si basa su di un costo di produzione alla stalla, indicativamente individuato da Ismea di 65 centesimi, ancora in corso di validazione. Va ricordato – sottolinea inoltre Lorenzoni – che il prezzo lo fanno le condizioni di mercato e tutte le altre situazioni economiche collegate al settore”. (fonte Ruminantia)