Il turismo enogastronomico è un’attività che sta sempre più conquistando la gente di tutto il mondo e l’Italia è una delle mete più ambite, dove si incontra storia, arte, buon cibo e buon bere.
Molti imprenditori, e molte amministrazioni comunali italiane, ma non tutte, hanno capito che intercettare il turismo enogastronomico è molto saggio perché rende visibile un luogo, crea lo stimolo a migliorare il numero e la qualità della ristorazione e della recezione alberghiera e agrituristica, e quindi genera ricchezza e occupazione.
Organizzare bene le cose significa anche ambire a riconoscimenti come Patrimonio Mondiale (UNESCO), I Borghi più Belli d’Italia (ANCI), Bandiera Arancione (TCI) e tanti altri ancora, che danno ai luoghi che se ne possono fregiare un valore, anche economico, molto tangibile.
Di mete del turismo enogastronomico in Italia ce ne sono molte, e il loro successo deriva oltre che dalla presenza di tipicità del vino e del cibo, anche dall’incontro virtuoso tra cittadini, imprese e giunte comunali. In luoghi dotati di questa maturità si è attratti dal senso civico della gente e da come sono gestite le infrastrutture, e parlando con le persone si percepisce un senso di serenità che deriva dal rispetto delle regole e degli altri.
Ciò non avviene quando il turista viene visto come un fastidio e non come un’opportunità, o dove la classe politica e imprenditoriale non è lungimirante.
Per chi ha voglia di intraprendere questi percorsi è utile osservare chi è riuscito a fare tutto ciò.
Mi sento di consigliarvi Cittadella: un bel borgo del XIII secolo della provincia di Padova. Si tratta di una cittadina di 20.000 abitanti che ha come particolarità quella di essere circondata da mura dotate di camminamento di ronda che la rendono unica in Europa, e di avere cittadini e politici molto lungimiranti.
I vari partiti che si sono succeduti nella gestione di questo splendido borgo non si sono mai sconfessati gli uni con gli altri, ma si sono semplicemente passati il testimone per fare meglio di chi li ha preceduti. Sono ormai due anni che Cittadella riesce ad ospitare Formaggio in Villa, una mostra mercato di formaggi “d’arte” e non solo, ormai giunta alla sua undicesima edizione, partecipata da oltre 200 artigiani provenienti da ogni angolo d’Italia e visitata da circa 100.000 persone accomunate dalla voglia di mangiare e bere bene, e attratte dalla narrazione che l’arte e i formaggi d’eccellenza portano con sé.
I Comuni del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano, ma anche quelli limitrofi, hanno tutti i “numeri” per essere meta del turismo di qualità che si muove tutto l’anno e non solo nelle stagioni estive o invernali.
Manca forse la consapevolezza del fatto che un cambio di mentalità può dare un maggiore benessere sociale a tutti i cittadini e alle imprese locali, oltre a stimolare un sano orgoglio d’appartenenza che non guasta mai.
Sara Fantini
Redattrice L’agone