Il poeta scrittore Ugo Foscolo nelle sue maggiori opere, tra la fine del ‘700 e inizio ‘800, disquisì molto circa quanto l’uomo necessita di illusioni per poter rispondere e sopravvivere agli impulsi derivanti dalle società di appartenenza. L’uomo si rifugia nelle illusioni, e principalmente, nel valore di amori, amicizia, natura e gloria per trovare il fine della vita. La gloria forse è il principale motivo che ha sempre spinto i potenti a lasciare tangibili e durature testimonianze del proprio operato. Da sempre, principi, reali etc hanno riempito con le loro effigi ovunque. In questi giorni il mondo intero ha due eventi, che anche se molto differenti tra loro, stanno imponendosi su tutto il mondo dell’informazione: elezione del re d’Inghilterra e udite udite la vittoria del Napoli. Entrambi questi eventi possono essere ricondotti al panem et circenses, locuzione dell’antica Roma di Giovenale, che indicava come il popolino ignorante poteva essere tenuta a bada facilmente con elargizione di qualche dose di pane e assistere gratuitamente ai giochi del circo e non ribellarsi allo strapotere dei ricchi. L’Inghilterra ha una serie di grandi e reali problemi quali economia in crisi, in parte dovuta all’uscita dal Mercato Comune (Brexit) con aumenti di oltre il “9%, fonte Ist. Statistica Britannico, nei settori dell’alimentazione e trasporti, costi delle bollette gas e elettricità del 54%” in aprile e si prevede un ulteriore aumento in ottobre del “40%”, eppure con grande sfarzo e dispendio di soldi pubblici la cerimonia di incoronazione. Carrozza ricoperta d’oro, migliaia di soldati e di esponenti di tutto il mondo invitati, milioni di spettatori per uno show che sancisce il potere di un singolo individuo sovrano, ossia detiene la somma dei poteri dello Stato, secondo tre caratteristiche: ereditarietà, perpetuità e irrevocabilità, tra parentesi in Europa i regimi monarchici sono prevalenti ai regimi repubblicani.
E veniamo alla nostra Italia: con ansia e trepidazione Napoli attende l’ufficializzazione del terzo scudetto: pur capendo una piccola rivincita del sud contro il nord calcistico, anche qui i problemi reali disoccupazione, una città imbarbarita da speculazioni edilizie dal centro alle periferie, strade dissestate, e tutta una serie di problemi sociali da risolvere, i pochi soldi a disposizione vengono dirottati sull’evento. Il tutto viene amplificato dai media che ci dilettano con trasmissioni fiume.
A suggellare il declino della democrazia è il crescere della demagogia intesa quale politica mirante a ottenere il consenso popolare facendo leva sull’irrazionalità di idee settarie, vedi lo scontro sulle diversità di razza e/o religione, slogan per la ricerca di capri espiatori colpevoli di tutto e sempre in virtù di una autoproclamata superiorità di genere. Le recessioni economiche storicamente hanno sempre provocato scontri sociali e la cosiddetta forbice tra le classi sociali si allarga a dismisura, quale futuro per i nostri figli e nipoti? E’ demagogia non voler prendere in considerazione vera il problema energia/ambiente incrementando la vendita di auto elettriche in favore di una non effettiva rivoluzione dei trasporti: si vendono SUV con potenze superiori ai 300 HP, ma non si progettano e costruiscono quartieri abitativi con caratteristiche moderne, le ferrovie regionali e locali sono inaffidabili. Si parla di dissesti del territorio ma si preferisce una politica di non manutenzione e i costi delle pseude ricostruzioni superano ampiamente le spese di manutenzione. Si progettano ponti, le cui spese di progettazione devono essere pagate anche in caso di non esecuzione delle opere, anche se somiglieranno a cattedrali nel deserto, però daranno gloria eterna a qualche politico.
E che dire dell’etica dei nostri esponenti? Lavoratori, pensionati sempre più costretti ad emigrare per guadagnare di più o avere una occupazione, mentre amministratori e politici si aumentano i propri appannaggi. Sempre lor signori non accettano alcuna critica.
Claudio Cappabianca