23 Novembre, 2024
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Lectio Magistralis al liceo di Bracciano

Il dono dell’infinitamente grande per gli studenti del Vian

Nella cornice dell’aula magna del Liceo Vian di Bracciano si è tenuta sabato mattina la Lectio Magistralis “Dalle predizioni di Einstein alla scoperta delle onde gravitazionali: l’esplorazione dell’Universo con i rivelatori gravitazionali attuali e futuri”, tenuta dalla dott.ssa Pia Astone, Dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare e docente presso il Dipartimento di Fisica della Sapienza.  L’importante evento è stata l’ennesima dimostrazione di attenzione della Dirigente, prof.ssa Lucia Lolli, volta alla crescita e all’orientamento degli studenti; un proposito che va oltre la didattica tradizionale e che ribadisce de facto che lo studente, al Vian di Bracciano, è al centro dell’attenzione formativa, mai scorporato da quella parte emotiva con cui la Dirigente tende a legarlo affettivamente a sé e al corpo docente. Dopo aver, qualche mese fa, proposto un analogo incontro di alta formazione a sfondo prettamente umanistico, la Preside ha voluto oggi concedere la medesima opportunità agli indirizzi scientifici, aprendo le porte dell’infinitamente grande che ci regala lo studio dell’Universo. A farlo, con la semplicità propria dei grandi, è stata la dott.ssa Astone, accogliendo l’invito della prof.ssa Lolli, che nell’introduzione al convegno l’ha ringraziata visibilmente commossa per il momento di incontro e riflessione che ha concesso ai suoi studenti.

“Vi guiderò in una storia lunga 14 milioni di anni”, così ha esordito la luminare, in un silenzio che richiamava proprio quello della profondità dei cieli stellati, carichi di quel mistero infinito che eccellenze come la dott.ssa Astone stanno provando a decriptare. Con il sorriso proprio delle persone che accedono a livelli superiori di conoscenza, mai supponente, la fisica ha preso per mano ognuno dei presenti e l’ha accompagnato in un viaggio tanto accattivante quanto complesso, che è passato attraverso gli studi di Galilei, Newton, Einstein, che hanno tracciato le rotte pionieristiche che consentono oggi di spingersi in quell’ “immensamente oltre”. Senza quelle teorie, ognuna delle quali si è nutrita delle precedenti, non si potrebbe oggi ambire a progetti più alti di conoscenza, resi possibili anche grazie alle disparate tecnologie innovative. Ognuno di queste donne e uomini di scienza, nel loro tempo, hanno seminato curiosità, dedizione, sacrificio, interrogativi, a volte umiliazioni, sapendo che il tempo della raccolta non li avrebbe visti in prima fila; eppure sono scolpiti nel “per sempre” di ogni notte di stelle, le uniche che non muoiono mai, come ha ricordato la dott.ssa Astone. Mentre quella donna serena parlava, illuminata dalla passione e la sua luce inconfondibile, era immediato il presupposto che per spingersi nell’altamente complesso bisogna essere altamente umili, ma estremamente tenaci. Ha ricordato, in un passaggio della sua Lectio Magistralis, la consapevolezza di Einstein che solo 12 persone nel mondo avrebbero davvero compreso la sua teoria e le sue scoperte; parzialmente confermata, perché sono tanti gli studiosi che hanno timidamente portato avanti gli arditi approfondimenti sulle onde gravitazionali, sui buchi neri, dando un senso all’incontro della mattinata, ovvero quello dello stimolo a tentare quei percorsi difficili, incerti, governati dal dubbio. Una proposta, ma anche una sfida, per i giovani di oggi, che sono abituati alla comodità e all’agiatezza dell’immediatamente accessibile. Soprattutto un incitamento a scegliere sempre la strada più sentita, mai la più semplice, sebbene con una regola fondamentale, che è quella di nutrirsi di passione. Quella passione con cui si accende la motivazione e si accede all’appagamento sulla via dell’entusiasmo. Un piccolo imbroglio umano per avere l’illusione di sfiorare quell’immortalità che non ci sarebbe concessa altrimenti. Nell’applauso conclusivo dei partecipanti e nel composto deflusso dall’aula magna era impresso l’incanto di quel viaggio che sappiamo dove e quando è iniziato ma non sappiamo dove e quando finirà, e il tacito ringraziamento alla dott.ssa Astone e alla prof.ssa Lolli, per l’opportunità d’eccellenza concessa.

Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone

 

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