Aldo Moro, a via Fani, era presente? Le Brigate Rosse sono i diretti responsabili dell’assassinio di Moro? Se non loro chi? Il memoriale di Morucci è una fonte attendibile?
Queste sono alcune delle domande che le persone si sono sentite poste dallo scrittore Amedeo Lanucara, con leggera provocazione, nella sala consiliare di Trevignano Romano, durante la seconda tappa del suo “tour”, introdotta Anna Di Giovanni, per la presentazione del suo secondo libro intitolato: ”Quando la CIA rapì Aldo Moro”, pubblicato da Fefè editore.
Domande che hanno portato i presenti, tra cui anche l’assessora di Bracciano Ida Nesi, a ragionare sulle incongruenze tra i fatti raccontati dai media del periodo e quelli, probabilmente, accaduti sul serio.
Domande che hanno costretto gli spettatori a vedere gli eventi da angolazioni differenti da quelle usuali, perché, come ha fatto notare il dirigente scolastico Riccardo Agresti, solo quando c’è la totale comprensione della realtà in cui viviamo e , per questo, che ci circonda si può veramente parlare di vita democratica, convinzione condivisa anche dall’associazione culturale “L’agone”.
Tutto ciò è per dire che la storia che è stata raccontata per anni ha sempre mostrato dei “buchi di sceneggiatura”, come ha fatto notare lo scrittore ed ex-giornalista Amedeo Lanucara.
Un esempio è la presunta presunta presenza di Moro a via Fani, luogo dove vennero uccisi i membri della sua scorta.
A via Fani Aldo Moro non c’era, perché come dimostrato era impossibile per gli assalitori riuscire, con delle armi a ripetizione automatiche, a uccidere la scorta del politico senza ferire anche quest’ultimo.
Ciò fa capire, in primis, che l’assalto non venne organizzato ed effettuato da degli inesperti, come le Brigate Rosse, ma da qualcun altro di più preparato e, in secundis, che durante la sparatoria è stata, di fatto, una condanna a morte premeditata.
Arriverà il giorno in cui la “vera” verità sarà divulgata, dopotutto abbiamo scoperto le verità dietro Mussolini solo in seguito alla caduta del fascismo e così sarà pure per questa storia.
Una storia che è ancora viva nella mente delle persone e che quando non lo sarà più, purtroppo, sarà il via libera per informare il mondo con la verità.
Claudio Colantuono
Redattore L’agone