22 Dicembre, 2024
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La carne sintetica e le farine d’insetto non convincono gli italiani

Che cosa mangiano gli italiani? Ce lo dice la nuova edizione del Rapporto Italia pubblicato in questi giorni da Eurispes, che dal 1982 descrive il nostro paese e i cambiamenti socio-economici che vi si verificano.
Il Rapporto ha indagato anche le abitudini degli italiani a tavola, cercando in particolare di capire quanto siano disposti a modificare la loro alimentazione a favore di una maggiore sostenibilità e per motivi etici e salutistici. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sui nuovi alimenti che in questi mesi sono stati oggetto di un acceso dibattito, ovvero carne sintetica e insetti.
Solo un italiano su quattro si è detto disposto a mangiare la carne sintetica, anche se la maggior parte dichiara che non sarebbe disposto a cambiare la sua alimentazione (73,6%).
Andando più nel dettaglio, il 36,8% degli intervistati dichiara di essere sicuro che non la mangerebbe, il 22% pensa che probabilmente la mangerebbe e il 4,4% che sicuramente la mangerebbe. I più curiosi in questo senso sono i giovanissimi (18-24 anni).
Anche per quanto riguarda gli insetti, gli italiani hanno dimostrato una scarsa apertura. L’82,5% si dichiara infatti poco o per niente propenso ad assaggiarli. I risultati sono però meno negativi per i prodotti che derivano dalla lavorazione degli insetti, come ad esempio le farine: il 76,7 % degli italiani non sarebbe disposto a comprare prodotti che li contengono mentre il 23,3% sì.
Secondo l’indagine condotta da Eurispes, nel 2023 il 4,2% del campione ha scelto una dieta vegetariana mentre il 2,4% è vegano. Il 6,6% degli italiani ha quindi deciso di eliminare del tutto, o in parte, i prodotti di origine animale dalla sua dieta.
Sono molti gli italiani che acquistano alimenti “senza”, anche quando non hanno problemi specifici di salute. Il 30% acquista alimenti senza lattosio, percentuale che risulta in crescita rispetto al 26% del 2019, e il 18% lo fa anche senza avere un’intolleranza. Aumenta anche il consumo di alimenti senza glutine, che raggiunge il 21,1% (nel 2019 erano il 19,3%), anche se il 12,1% non lo fa per un’intolleranza.
Simile la situazione degli alimenti senza lievito, acquistati da quasi un quinto degli intervistati (18,8%), nonostante nel 12,5% dei casi non ci sia una necessità medica. Sono poi molti quelli che comprano prodotti senza zucchero (23,3%) e il 13,3% compra alimenti senza uova, ma solo il 3,5% a causa di intolleranza. Gli integratori alimentari e le vitamine sono invece acquistati dal 68,5% del campione.
Sara Fantini
Redattrice L’agone

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